Thibaut – un francese nella famiglia di Altromercato

Entro in negozio. Dov’è Thibaut? Eccolo! Sta parlando con un cliente, spiegandogli qualcosa. Non si accorge neanche della mia presenza. “Lui è sempre così – mi saluta Carolina, la sua responsabile – “Quando lavora, ce la mette tutta. Forse ti posso aiutare io?” Si, volentieri. Parliamo noi e presentiamo l’esperienza di Thibaut, vista con gli occhi della responsabile!

– Potrebbe spiegare: perchè  Altromercato  è  „altro”?

– Altro perchè è un mercato e un commercio alternativo al commercio tradizionale. Altromercato segue regole diverse rispetto a quelle del commercio tradizionale. Innazitutto i produttori sono pagati a prezzo equo, cioè per le ore effettive di lavoro che hanno impiegato per il prodotto finale. Ci sono una serie di criteri che definiscono il commercio solidale e principalmente si concentrano sulla relazione paritaria con i produttori. Normalmente i produttori sono sfruttati dalle multinazionali, che  decidono il prezzo del prodotto, pagando il produttore il meno possibile. Altromercato, al contrario, cerca di instaurare una relazione continuativa e diretta con i produttori concordando con loro il prezzo della merce.

-Quale genere di prodotti si possono comprare qui?

Offriamo una vasta gamma di prodotti: da quelli alimetari come caffè, tè, riso, cacao a quelli artigianali:  cartoleria, bomboniere, abbigliamento.. ci sono inoltre prodotti come accessori personali e cosmetici

– E Thibaut fa il commesso all’interno del  negozio?

– Thibaut qui fa un po’ di tutto: il commesso,  aiutando i clienti nella scelta dei prodotti; quando un cliente entra, lui si rende disponibile nel seguirlo, dando consigli, indicazioni ed informazioni. Se qualche cliente non conosce il commercio equo, Thibaut con pazienze gli spiega di cosa si tratta. Infine spesso sta anche alla cassa, insomma diciamo che è disponibile in tutte le fasi di gestione del negozio.

– Come avete scelto Thibaut per il tirocinio?

Non abbiamo utilizzato criteri fissi.  Per noi era importante che questa persona avesse una personalità aperta e che a le piacesse stare a contatto con la gente.  Thibaut, che ha fatto i suoi studi nel settore della vendita, ci è sembrato chiaro che potesse essere veramente interessato all’area del commercio e predisposto ad avere a che fare con una clientela. Non ci siamo sbagliati.

– Va tutto bene quindi con lui?

– Si, noi ci troviamo molto bene. Thibaut si è da subito interessato molto a voler imparare a vendere in italiano.  A lui fa piacere poter utilizzare una lingua nuova in un settore, che conosce dai suoi studi. Sta sempre attento a quali parole si utilizzano nella nostra lingua per vendere, come ci si approccia al cliente, cosa si deve e cosa non si deve dire…  Spero davvero che lui riesca a raggiungere il suo obietivo: quello di riuscire da solo, senza alcun aiuto, a gestire un cliente da quando entra in negozio fino a quando esce.

– Lei ha personalmente un Paese dal quale desidererebbe ricevere un altro tirocinante?

– Si, mi piacerebbe avere un tirocinande dalla Svezia. Sono molto legata a questo paese, perchè ci ho  vissuto un anno. Mi piacerebbe avere una persona svedese , sia per “rinfrescare” il mio svedese, sia  perchè mi è piaciuta tanto la loro cultura, le loro tradizioni. Si, lo ammetto, mi manca la Svezia! 🙂

– Forse la prossima volta! Quindi , mi sembra di capire che rimarrete aperti ad esperienze di questo tipo, giusto?

– Si, se fosse possibile continuare con questa esperienza, ci piacerebbe!  Noi abbiamo sempre bisogno di volontari, di persone che ci aiutano. Abbiamo molti volontari qui, e avere persone da altri paesi è sicuramente un ulteriore arrichimento per il negozio.

-In che senso è un arrichimento?

– Ė una sorta di scambio di esperienze di vario tipo. Noi insegnamo a Thibaut le nostre metodologie di vendita , la nostra lingua, le nostre tradizioni. Lui invece condivide con noi le sue esperienze sia culturali che lavorative. In Francia funziona diversamente, ma ci sono aspetti simili applicabili in tutti i negozi.  Li scopriamo, grazie a Thibaut.  Anche i clienti sembrano molto contenti.

 -Ecco! Come reagiscono loro quando vedono una persona straniera?

– All’ inizio sono un po’ sorpresi  sentendo un accento diverso.  Questo sveglia però fin da subito il loro interesse e cominciano la conversazione. Si interessano della provinienza di Thibaut, chiedogli da dove viene, perchè è qui, cosa sta facendo… E quando ci sono  clienti francesi , si stupiscono di quanto questo italiano parli bene francese!;-)  Ovviamente subito dopo Thibaut gli spiega che in realtà  lui E’ francese!

-E gli altri lavoratori di Altromercato? Come va la collaborazione?

– Molto bene! Thibaut è riuscito a costruire un ben rapporto con tutti: i clienti, i responsabili e i volontari. Siccome noi abbiamo 20 volontari di età diverse, Thibaut ha la possibilita’ unica di instaurare rapporti interpersonali con  italiani, che magari non avrebbe avuto occasione di incontrare. E a lui questa situazione piace molto! A me fa molto piacere vedere che gli altri volontari lo accolgono bene; gli chiedono se ha bisogno di qualcosa, gli danno  consigli turistici, su cosa visitare nel nostro territorio, gli portano  dolci e altre prelibatezze da casa…

-Ė come una famiglia la vostra cooperativa…!

-Si, esatto!  E ora, grazie a Thibaut, una famiglia internazionale!


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