La Romagna in Vespa

In Germania quando pensiamo a quali simboli rappresentano meglio l’Italia cosa ci viene subito in mente? Il cibo, lo Spritz, Bunga bunga e, chiaramente,  la Vespa. Già prima d’iniziare questa avventura italiana che sarebbe durata 5 mesi avevo l’immagine precisa di me che esploro il terreno romagnolo su una antica Vespa bianca. Detto, fatto.

La Vespa
La Vespa

Appena arrivato sulla terra italiana ho seguito perseverante il mio obiettivo e, grazie all’aiuto dei miei amici forlivesi,  mi sono ritrovato qualche settimana più tardi, alla guida della mia nuova Vespa bianca sulle strade romagnole a 50 chilometri all’ora.

Il fatto che rappresentavo un impedimento continuativo al traffico urbano – una volta perfino un gruppo di ciclisti mi ha superato rivolgendomi sguardi cattivi – non mi ha mai dato fastidio: ero il re dell’ asfalto!

Così il weekend facevo i miei giri e osavo poco a poco a esplorare negli angoli più remoti della Romagna. È così che ho scoperto una regione ricca di paesaggi bellissimi e diversi.  Cascate, vigne, villaggi di montagna e – ogni tanto per cambiare – il mare. Purché non piova, la Vespa è il migliore modo per esplorare il terreno.

Poi, in quanto proprietario di un modello antico, avevo ottenuto accesso ad una comunità tanto prestigiosa quanto selettiva: ci si saluta per strada con un colpo di clacson, si chiacchiera al semaforo rosso: “Che modello è? Hai mai provato a mettere roba X invece di roba Y… ?”.  Anche se non capivo niente, come autista di una vecchia Vespa, godevo sempre dell’approvazione dei miei pari.

Ormai questo racconto è costretto a concludersi in un mare di lacrime nonostante la promessa d’arrivederci per l’estate prossima quando mi  avventurerò all’ attraversamento delle Alpi 🙂

Così potrò portarmi a casa un pezzo di questo paese bellissimo!

 

Paese bellissimo!
Oliver.


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