BENVENUTA IN SVEZIA – Välkommen i Sverige

RosannaCiao a tutti, sono Rosanna, ho 27 anni e sono laureata in pedagogia. Grazie al Bando Mov-EU sono giunta ad inizio marzo a Lund, nel Sud della Svezia dove e sto partecipando alle attività della scuola Holken, un nido comunale. Prima però ho avuto modo di fare un mese di stage a Cesena, nel nido: “L’Isola di Peter Panche mi ha chiesto di venire qui appunto per osservare le differenze tra Svezia e Italia.

La scuola dove sono e’ formata da cinque sezioni in cui sono presenti bambini di età compresa da 1 a 5 anni: il fringuello, il merlo, il ciuffolotto, il corvo e il pettirosso a cui sono stata assegnata, composta da tredici bambini che hanno da uno ai tre anni.

Il metodo seguito è quello di Reggio Emilia, elaborato da Loris Malaguzzi mordkinel secondo dopoguerra. I bambini sono il perno centrale di questo metodo. Essi sono visti come soggetti pensanti, attivi e portatori di interessi nella costruzione della conoscenza del mondo esterno. Per favorire questo processo, vengono inseriti in piccoli gruppi in un ambiente che riproduce gli spazi domestici in modo da potersi muovere sicuri e liberi. L’educatore accompagna il bambino nelle fasi di apprendimento e scoperta, stimolando le sue attitudini. Il gioco non è mai strutturato ma sempre libero. Gli adulti controllano, suggeriscono, osservano ma il grosso viene fatto dal bambino che è libero di scorrazzare dove e come vuole. Ciò è volto a sviluppare le attitudini, attraverso percorsi basati su creatività, fantasia, intuito, curiosità, spontaneità e piacere.

Un’ altra particolarità è l’abbondanza di attività all’aperto: qualunque sia la condizione climatica, i bambini giocano all’esterno nel cortile e addirittura fanno la nanna nei loro passeggini sotto il pergolato adiacente l’asilo. Una vera rivoluzione

ksiazeczkaMa la vera chicca è l’inserimento dei tre giorni. In pratica, il genitore sta insieme al bambino per 3 giorni, e tutto il giorno, partecipando con il piccolo a tutte le attività dell’asilo. Al quarto giorno però il genitore porta il bambino all’asilo, lo saluta e torna a casa.

In Italia, invece, l’inserimento è graduale e dura in genere due settimane durante le quali un genitore accompagna il piccolo in classe per farlo adattare in  modo graduale al nuovo ambiente e sta con lui inizialmente per qualche ora e poi, via via, sempre di meno, fino a lasciarlo del tutto alle cure dell’educatrice.

Questo metodo funziona: perché il genitore partecipa con il bambino alle attività e quest’ultimo è rassicurato perché vede la mamma o il papà sereni e fiduciosi dell’operato di chi si prenderà cura di lui e verrà più naturale lasciarsi andare. Inserire il genitore in toto nelle attività del ogrodnido gli permette di conoscere e quindi accettare l’ambiente in cui il figlio passerà la maggior parte della sua giornata. E se un genitore è tranquillo, è più facile che trasmetta tranquillità al figlio e invece di salutarlo la mattina fingendo un sorriso , lo lascia sapendo che quel posto è un bel posto, perché lui c’è stato, l’ha vissuto per 3 giorni interi e si è convinto che andrà benissimo.

Riassumendo, questa in Svezia si sta rivelando una fantastica avventura e invito tutti a provare a mettersi in gioco e a fare questa favolosa esperienza targata MG.

Hej då (arrivederci)


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