E-State con Uniser – ANNA CYCHOSZ e il futuro di Uniser

Anna –  28 anni, Polacca, appassionata dalle lingue straniere, interculturalità e nuoto.

annaDi cosa ti occupi a Uniser?

Il mio ruolo ad Uniser evolve molto. Ultimamente mi sono occupata sopratutto del progetto Moving Generation – dalla scrittura del bando, alle selezioni, alla ricerca placement, fino ai contatti con i partecipanti e gli enti esteri.

Come hai iniziato a lavorare a Uniser?

La mia avventura con Uniser è cominciata 2 anni fa, quando piena di entusiasmo e curiosità sono arrivata alla cooperativa come volontaria europea. Dopo 1 anno di servizio: molto intenso, dove supportavo lo staff nella comunicazione, nell’accoglienza dei tirocinanti stranieri nell’organizzazione degli incontri linguistici, non me ne potevo più andare. Mi sono inammorata di questo lavoro, dell’ambiente, ho scoperto che è proprio quello che voglio fare nella vita. E quindi sono rimasta.

Perché Uniser?

Perchè qui mi ha portato la vita..

Qual è la parte più divertente del tuo lavoro?

Che non sai mai come finisce la giornata. Ti fai una scaletta, la segui, poi ti chiama un tirocinante svedese, che prendendo il treno per Cesena, per sbaglio si è ritrovato a Piacenza… Lasci quindi tutto e vai a salvarlo…

In questo lavoro, dovendo confrontarti con realtà e persone molto diverse, ti trovi spesso in situazioni divertenti, ogni tanto assurde, che possono essere il risultato di fraintendimenti, di differenze culturali, di mancata informazione… Qua la legge di Murphy funziona alla grande e non ci si annoia mai!

La più appagante?

Il feedback positivo che ricevo dai partecipanti. La consapevolezza che il mio lavoro è stato utile, è servito, magari ha cambiato la vita di qualcuno – quello non ha prezzo. Regalare alle persone esperienze di vita, in cui qualcuno ha trovato lavoro, qualcun altro la strada giusta, l’ altro ha trovato l’ amore….

E queste non sono solo le parole… Tu vedi queste persone: prima della partenza e al ritorno. E, davvero, non sono mai più le stesse persone!!! Si Illuminano, sorrridono, si muovono diversamente. Hanno vissuto una cosa in più. E questo gli resterà per sempre!

Potete ridere, ma io mi stampo sempre tutte le belle mail con I feedback, qualche ringraziamento speciale – per ricordarmi nei momenti difficili perchè faccio tutto questo…

.e la più stressante?

Dover seguire tante cose di grande responsabilità contemporaneamente. Poco tempo, tanto lavoro e deadline che magicamente si avvicinano sempre troppo in fretta…

Qual è il ricordo più bello che hai di Uniser?

Gli AperiTandem del 2014… Le serate infinite in Via Valverde, superinternazionali: organizzati per -e dai- volontari e tirocinanti da tutta Europa; dove si parlavano tutte le lingue del mondo e dove ognuno portava qualcosa: un piatto tipico… una canzone…. un gioco… un scoglilingua impronunciabile…. Ci divertivamo tantissimo, pur lavorando!

Quali sono i tuoi progetti futuri a Uniser?

Il mio obiettivo è coinvolgere sempre più aziende locali ed europee in esperienze di mobilità, e di sensibilizzarle sull’importanza di queste esperienze. Proponendogli i nuovi servizi di Uniser, vorrei combattere il luogo comune che spesso riduce la mobilità all’E rasmus, e presentargli l’ altra faccia della mobilità – quella che può rappresentare un’esperienza formativa, un incentivo per lo staff aziendale o uno strumento per l’ internazionalizzazione d’impresa… Una visita studio in un’altro paese? Uno scambio di best practice con un’ azienda straniera dello stesso settore ? Accoglienza di uno straniero all’interno della propria azienda? Della mobilità si può approfittare in modi diversi. Vorrei che sempre più aziende ne fossero consapevoli. Vorrei quindi conoscere i bisogni delle aziende e potergli proporre le opportunità di mobilità adatte.

Quali sono secondo te le sfide che Uniser dovrà affrontare nel futuro per migliorare ancora di più?

Di sfide ce ne sono tante… Organizzare bene il proprio lavoro. Dividere i compiti. Mantenere buoni rapporti con tutti i nostri partner. Trovare nuovi collaboratori interessanti. Sviluppare idee progettuali. Cercare nuove linee dei finanziamenti. Rimanere sempre vicini ai nostri partecipanti. E non perdere l’ ottimismo in tutto questo.

Cosa ti aspetti dal futuro per Uniser?

Mi aspetto che il sogno di Uniser diventi realtà : la mobilità diverterà un DIRITTO di tutti.anna


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