Dopo aver lasciato la parola ad uno dei candidati al bando MOV-EU, abbiamo pensato di tornare a far noi le domande e di intervistare Matteo Amaduzzi di Ideato, software house che ha accolto i tirocinanti di MOV-EU nelle edizioni del 2014 e del 2015.
“La prima domanda che mi viene in mente è: accogliere dei tirocinanti in azienda può essere utile ma è sicuramente una sfida. Cosa ha spinto Ideato a partecipare al bando Mov-Eu nel 2014?”
“La risposta è molto semplice e si trova nelle politiche aziendali: uno dei nostri obiettivi di lungo periodo è quello di internazionalizzare l’azienda e di aprirci ai mercati europei. Sono stato io stesso a trovare questo bando spulciando sul web e quando l’ho letto ho capito subito che era quello che cercavamo: un’ottima soluzione per dare un’occhiata a quello che c’è oltre le frontiere italiane e la possibilità di creare nuove partnership con aziende estere. Per questo abbiamo mandato la nuova tirocinante a diverse conferenze dove ha incontrato aziende provenienti da tutta Europa che operano nel nostro settore. Sono state ottime occasioni di networking, sia per noi che per lei, oltre ad un modo di metterci in gioco in un contesto internazionale.”
“Parlando della tirocinante, come è stata scelta? Come vi siete trovati con lei?”
“Ci siamo trovati davvero bene, era molto giovane e proattiva, con un ottima conoscenza delle lingue straniere. Noi eravamo alla ricerca di un business developer e quando abbiamo scelto lei eravamo consapevoli che non avesse molta esperienza nel settore. In compenso posso dire che ha acquisito le conoscenze pratiche di cui aveva bisogno direttamente sul campo. Insieme abbiamo costruito un bel percorso che l’ha portata a svolgere una parte del tirocinio in un’azienda di Bristol, nel Regno Unito. Lì ha ricevuto una proposta di lavoro ed è stata assunta dalla stessa azienda. I rapporti con lei si sono sempre mantenuti costanti tanto che siamo ancora in contatto.”
“Una bella esperienza per entrambi insomma. Quali sono secondo te i punti forti e quelli deboli del progetto?”
“Come in ogni progetto che preveda dei tirocinanti, avere persone alla prima esperienza e che sono in gran parte da formare è un investimento molto rischioso per un’azienda. Questa, però, è un’osservazione di carattere generale, io sono assolutamente entusiasta riguardo Mov-Eu.
Mi piace molto il virtuosismo di questo progetto, ossia l’idea di investire sulla formazione e la crescita di giovani menti, credo che sia un’attività importantissima soprattutto in un paese come l’Italia. Mi piace che il bando si rivolga ad aziende locali perché in questo modo i ragazzi talentuosi che studiano qui hanno modo di radicarsi sul nostro territorio ed arricchirlo con le loro competenze.
Ma soprattutto, quello che mi piace di più è l’apertura di Mov-Eu: poiché non c’è un paese di indirizzo specifico per la proposta estera, le aziende non devono limitarsi all’Europa, possono ampliare i loro confini anche oltreoceano.”
“Un’ultima domanda, personale questa volta. Lei, se potesse, si candiderebbe per Mov-Eu?”
“Subito dopo la laurea, io sono partito per un’esperienza all’estero, ma da solo e in assoluta autonomia. Mi chiedi se sarei partito con il supporto di Uniser per un progetto valido e diversificato come il vostro?
Anche in questo caso, la risposta è molto semplice: assolutamente sì.”
Per inviare la candidatura, vai su: www.movingeneration.net, ma affrettati, hai tempo fino al 20 dicembre!
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