SVE OUT: Claudia e Pistes Solidaires

Claudia Caliendo_Pistes Solidaires

“Mi chiamo Claudia, 24 anni, originaria di Roma, e da circa otto mesi vivo a Pau, in Francia. Pau è una di quelle città di cui ovviamente non avrei mai conosciuto l’esistenza se non fosse per il progetto SVE con il quale e per il quale sono partita e che mi avrebbe tenuta qui per dieci mesi. E’ difficile riassumere questo periodo in poche righe, ricordare i punti importanti e tralasciare i più banali, soprattutto se sono quelle banalità che in fondo hanno reso particolare tutto il resto.

Ma tralasciando i sentimentalismi…
Svolgo il mio servizio volontario europeo presso Pistes Solidaires, un’associazione che si occupa di mobilità e cooperazione europea. Sono arrivata il primo settembre, in una giornata di pioggia e cielo grigissimo (benvenuta in Francia!) senza sapere che in realtà avrei trascorso gli ultimi mesi del 2015 tra temperature insolitamente calde quanto instabili (beh siamo nel sud-ovest in fondo…). La mia missione terminerà tra due mesi o poco più ed è inutile aggiungere che solo il pensiero di lasciare questa casa caotica stile auberge espagnole e questa città semisconosciuta ai più, ma che ogni mattina offre una delle migliori vedute sui Pirenei, mi rattrista di già.

Le competenze professionali che ho sviluppato grazie a questa esperienza come assistente alla mobilità educativa e alla comunicazione e come educatrice sono forse gli aspetti se non migliori, sicuramente i più tangibili della mia permanenza qui. Eppure non è stato davvero questo a rendere importante lo SVE. Ciò che più ha caratterizzato i primi mesi è stata la scoperta: ogni azione era un piccolo traguardo, dal trovare il negozio giusto al rispondere al telefono, dal fissare un appuntamento con il medico al trovare un modo per viaggiare nella regione (e non) con lo zaino in spalla e il portafoglio semivuoto. Il tutto ovviamente in francese. Perché essere autonomi può essere una sfida, ma esserlo in un’altra lingua …beh può essere complicato.

Claudia Caliendo_Pistes Solidaires2Ma tralasciando le ovvietà, se dovessi descrivere lo SVE in una frase, direi che è una di quelle cose che permette di prendersi il proprio tempo, senza perderlo: riflettere su se stessi e sul proprio futuro, rimettersi in discussione, scoprire i propri limiti e soprattutto i propri lati peggiori, decidere se si ha l’intenzione di smussarli o se in fondo ci si apprezza cosi come si è, capire se la vita da italiano all’estero fa per noi o rivalutare ciò che si ha e tornare sui propri passi. I mesi di volontariato possono essere intesi come una parentesi o come nuovo inizio, ma il confronto con altre culture, altre esperienze di vita, altri modi di affrontare le cose, altri ambiti lavorativi, sono una fonte di spunti e riflessioni continue che influiscono inevitabilmente in qualche modo sulla personalità di ogni volontario europeo. Insomma, per farla breve, un’esperienza che consiglierei a chiunque, e che certamente chiunque ha i mezzi e la possibilità di vivere.”

Claudia Caliendo, Volontaria Europea


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