Viktorija: L’Erasmus mi ha cambiato e colorato la vita! – Part one

Di seguito proponiamo il discorso di presentazione che Viktorija, in Uniser grazie a un programma Erasmus per giovani imprenditori, ha tenuto a degli studenti di Bologna raccontando la sua esperienza di “Erasmus full time”.

Ciao a tutti, sono Viktorija, vengo dalla Lituania e in questi mesi sto svolgendo il mio stage in Uniser, a Forlì, come imprenditrice. Quando ero all’università ho ascoltato una presentazione sulla mobilità simile a questa, anche se molto noiosa! Non avevo niente da fare, sapete, avevo appena iniziato a dipingere il mio “percorso di vita”. Poco dopo ho iniziato a capire veramente che il mondo sarebbe potuto essere molto più colorato, ed è così che ho fatto della mobilità il mio obiettivo.

Cosa dovreste sapere di Erasmus?
– Avete dodici mesi di tempo per utilizzarlo durante la laurea;
– è possibile scegliere una destinazione tra le Università partner del vostro Ateneo, in tutto il mondo, anche se per la maggior parte in Europa;
– ricevete una borsa di studio ogni mese;
– nel paese di destinazione c’è uno studente locale che vi aspetta! Vi mostrerà il suo paese, la città, l’università, vi sosterrà e renderà i primi giorni più leggeri, spiegandovi com’è la vita lì e come potete integrarvi.

Il mio primo passo:
Il seminario noiosissimo c’era stato in ottobre e io per dicembre già avevo riempito tutti i documenti per candidarmi! Ho ricevuto la risposta a gennaio e fissato la partenza per il settembre successivo in Francia del nord, a Lille.

Molto probabilmente avete visto il film italiano “Benvenuti al sud“, è stato così per me, ma all’opposto! Naturalmente ero timida. Ero timida come lo siamo tutti in natura. Stavo imparando il francese a scuola ma si sa, la scuola è la scuola, e sapevo a malapena parlare. Così ho fissato un primo principale obiettivo: imparare il francese (e poi tutti i miei corsi erano in francese, quindi non avevo altra scelta!). Ho notato che nella vita quotidiana, parlando con le persone e leggendo le parole intorno a me la mia lingua migliorava incredibilmente! Alla fine ho anche recitato in un teatro universitario.

Cosa ho ricevuto da questa esperienza?
Ve la racconto per parole chiave:
Viaggiare – Paris, i dintorni di Lille, Brussels, il mare…

Amicizia – Ho trovato amici in tutto il mondo, una piccola ragazza di Taiwan è la mia migliore amica anche dopo quattro anni. Cucinavamo la pasta italiana per 50 persone, ragazzi provenienti da 12 paesi diversi gridavano la Marsigliese di fronte ai nostri amici francesi senza sapere nemmeno una parola! Pura improvvisazione.

Indipendenza – niente mamma e papà, impari a creare la tua vita da solo. Gestisci il tuo budget autonomamente, così magari viaggi all’inizio del mese e ti ritrovi a fine mese a mangiare zuppa di sale e acqua calda con cinque persone, che sono gli stessi poveri come te. Ho preso le mie decisioni e fatto le mie scelte, che non ho mai rimpianto.

Fiducia in se stessi – aver presentato il mio progetto di lavoro in francese senza voce e agitando le mani di fronte agli studenti francesi del master e aver ottenuto uno scroscio di applausi mi ha fatto credere molto più in me stessa. Dopo quella prova niente mi sembrava più spaventoso.

Potrei continuare a parlare della qualità degli studi all’estero, del cibo, di come ci si senta a immergersi davvero nella vita di un altro paese – non come un turista – ma sono cose che si comprendono soltanto vivendo un’esperienza personale.

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La scoperta di ESN e il ritorno in Lituania
In Francia, fin dai primi giorni ho avuto un tutor, uno studente del posto che era diventato la mia bussola! Mi aiutava sempre, era venuto a prendermi all’aeroporto e rispondeva pure alle domande più stupide. Ho pianto molto quando è stato il momento di lasciarlo. Faceva parte di ESN, Erasmus Student Network, l’organizzazione che accoglie gli studenti stranieri che arrivano. Non conoscevo bene questa realtà ma avevo ben presente il nome, ESN, perché organizzavano molte attività per noi, per farci conoscere e stare tutti insieme.

Al ritorno in Lituania, ho avuto la famosa depressione post-Erasmus, molto nota a tutti. A quel punto ho deciso di entrare nell’organizzazione ESN della mia università in Lituania. Non so ancora come, in due mesi ne sono diventata presidente: con quaranta membri che facevano parte dello staff avevamo da gestire trecento studenti in arrivo ogni semestre, aiuto!

(to be continued…)


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