Progetti Erasmus alle superiori, la mobilità studentesca è sempre più giovane

Al termine della stagione estiva e con l’avvicinarsi della riapertura degli istituti scolastici sono arrivate anche diverse ottime notizie per il mondo della mobilità. In una lunga recente intervista al Sole24Ore il Ministro dell’Istruzione Fedeli ha fatto il punto degli innovativi progetti futuri nelle istituzioni scolastiche ed un concetto su tutti è risuonato chiaro e forte: «La formazione del capitale umano deve tornare centrale nella società e nell’agenda politica. Dalla scuola, all’università, al futuro lavoro, è arrivato il momento di investire nell’apprendimento permanente».

Appare chiaro come il mondo della mobilità internazionale, questo ambiente giovane e flessibile, sia il luogo ideale per accogliere menti ancora permeabili e desiderose di crescita come quelle dei giovanissimi e questa sembra essere una delle illuminazioni più salde del Ministro che, in vista della manovra d’autunno prevista nel settore formativo, dichiara di stare lavorando “per estendere l’Erasmus agli ultimi due anni delle superiori, in modo tale da far diventare curricolare questa formidabile esperienza formativa”.Già a Settembre l’alternanza scuola-lavoro entrerà completamente a regime e coinvolgerà 1,5 milioni di studenti. Parallelamente con il nuovo anno debutterà, per le scuole primarie e secondarie di primo grado, la prova Invalsi di lingua inglese: prima certificazione della scuola italiana rivolta a tutti gli alunni per la comprensione e l’utilizzo di una lingua straniera a non doversi appoggiare a dispendiosi esami privati. Ma la grande novità annunciata dalla Fedeli sta nella volontà di rendere fruibile a tutti la possibilità di “estendere l’Erasmus agli ultimi due anni delle superiori, in modo tale da far diventare curricolare questa formidabile esperienza formativa”. Un progetto ambizioso che guarda al futuro, per garantire incredibili occasioni di scambi formativi a tutti gli alunni italiani, nell’ottica di rendere curricolari e accessibili a tutti le esperienze formative all’estero e aumentare sensibilmente l’interesse e l’apertura dei giovanissimi (e dei genitori) alle esperienze internazionali. Ad oggi infatti gli studenti delle scuole superiori possono già partecipare ad alcuni progetti Erasmus, ma l’intenzione è quella di dar loro l’opportunità di fare esperienze di lungo respiro, partendo da mobilità che durino da un semestre in su.

Ma quello che ci rende particolarmente fieri, al di là di quello che realmente succederà e di come a queste dichiarazioni seguiranno fatti concreti, è l’apertura della classe politica italiana ad un allargamento dei confini dell’istruzione, anche prima dell’università. Noi di Uniser accogliamo questa visione di un futuro giovane dinamico e aperto alle nuove esperienze con un sorriso di speranza, proprio perché vediamo ogni giorno quanto sia illuminante un’esperienza fuori dai propri schemi per le menti più giovani. Responsabilizzazione, capacità di problem solving, socialità e autostima possono solo beneficiare di un percorso formativo all’estero proprio nell’ottica di diventare adulti capaci e disposti al confronto e alla crescita che ne consegue. Il cambiamento ovviamente non ci spaventa ma ci incoraggia a garantire ancora più possibilità e soluzioni a chi vuole sperimentare il mondo, a rendere la mobilità internazionale un diritto, poiché come sostiene il Ministro Fedeli “La dimensione europea è imprescindibile e l’Erasmus è un’esperienza formativa che cambia la vita dei giovani. Vuol dire più cultura, più conoscenze, più qualità nella relazione umana e civile, più capacità e adattabilità nel nuovo mondo del lavoro. Nel giro di pochi anni costruiremmo una classe dirigente nuova, italiana ed internazionale”.


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