Tomorrow’s Education: studiare oggi ad Aleppo (Siria) è possibile?

Enana al-Assaf studentessa in farmacia ad Aleppo, aveva 22 anni e stava affrontando un esame quando una bomba si è schiantata vicino alla sua università, facendo tremare tremare l’intero palazzo. Quel giorno Assaf, nonostante lo shock, ha deciso di terminare il suo esame: l’educazione in quel momento era la sua priorità e non si sarebbe fermata solo perchè era pericoloso.

Dopo quella prima bomba un altro scoppio scosse l’università di Aleppo e correndo a casa Assaf vide sangue e morte, come ad ogni altro bombardamento ringraziò di non essere stata lei nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Oggi, a 26 anni sta sostenendo un dottorato in ricerca oncologica in Inghilterra e, da quando ha ottenuto una borsa di studio che le ha permesso di lasciare la Siria e di continuare il suo percorso in relativa tranquillità, ha deciso di raccontare la situazione degli studenti siriani, in modo che il mondo non perda interesse. Oltre alle bombe e alle esecuzioni, racconta la giovane ricercatrice, le università hanno subito talmente tanti danni strutturali da essere spesso impraticabili, niente elettricità, acqua o riscaldamento. Solitamente anche niente professori e spesso senza le adeguate qualifiche.

Studiare oggi ad Aleppo è possibile?

Ogni giorno i suoi pensieri vanno alla sua famiglia rimasta in patria e a tutti i giovani del suo paese che hanno dovuto lasciare gli studi. Perchè la realtà in un paese come la Siria è che le scuole e le università sono spesso luoghi pericolosi, in cui si può perdere la vita o perchè durante una guerra le priorità, semplicemente, cambiano. La sua determinazione nel voler proseguire gli studi è stata fondamentale per farla arrivare all’estero dove la guerra è un ricordo doloroso, ma lei stessa dichiara che il sostegno scolastico ai rifugiati è qualcosa di cui tutto il mondo dovrebbe preoccuparsi.

Come Assaf noi di Uniser crediamo fermamente che ogni governo debba investire cifre sempre maggiori nell’ambito educativo perchè gli adulti di domani possano contribuire a dare stabilità e crescita al proprio paese o a qualunque luogo in cui decidano di vivere le loro vite. Ciò è ancora più valido per una nazione distrutta dalla guerra e che prima o poi una generazione si troverà a dover ricostruire da cima a fondo.

La storia di Assaf è stata raccontata per la prima volta da The Guardian in un articolo dal titolo tanto atroce quanto emblematico: Studying at Aleppo University: ‘You get used to seeing blood on the floor’.

Studiare oggi ad Aleppo è possibile?
Una delle università di Aleppo distrutte dai bombardamenti

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