I pro e i contro dell’uso della tecnologia nell’ambito educativo

Sembra che oggi tutti inneggino all’importanza della tecnologia nelle classi scolastiche ma la tecnologia a tutti i costi ha i suoi lati positivi e negativi nelle scuole. Di sicuro può essere una risorsa preziosa in molte situazioni ma può diventare fonte di problemi. Cerchiamo di approfondire l’argomento che ci sta parecchio a cuore dei pro e contro della tecnologia applicata all’insegnamento.

L’uso della tecnologia in classe è una di quelle questioni che divide. Infatti molto spesso è opinione comune che troppa tecnologia limiti la creatività e allo stesso tempo offra scorciatoie per i ragazzi (o per gli insegnanti). In molti sostengono che l’accesso alla rete informatica sia un mezzo poco sicuro per i più giovani e che necessiti di una totale supervisione. Allo stesso tempo è innegabile prendere coscienza delle tante possibilità che offrono gli strumenti tecnologici e dell’importanza che ricopriranno, volenti o nolenti, queste innovazioni nella vita di tutti i giovani e nel loro futuro.

Questo interessante articolo cerca di analizzare diversi lati positivi e negativi dell’approccio alla tecnologia nell’ambito educativo, analizziamo insieme qual’è stato il risultato.

I pro sono sicuramente eclatanti:

  • piattaforme e app educative sono evidentemente strumenti preziosissimi in mano ai professori e agli studenti stessi. Le informazioni sono fruibili facilmente e le modalità di apprendimento allettanti e personalizzabili per il lavoro individuale e di gruppo. Un intero mondo di dati si apre in pochi click: stimolante, moderno e colorato;
  • queste informazioni che arrivano dal mondo sono sempre aggiornate e rendono la classe partecipe e consapevole di quello che accade all’esterno, grazie a mezzi di comunicazione sempre più innovativi e puntuali;
  • gli strumenti tecnologici sono pensati per adattarsi alle necessità educative degli studenti e a livelli di preparazione molto disparati. Cosa che spesso purtroppo un solo insegnante non è in grado di fare in classi numerose e varie. Allo stesso tempo oltre a livelli vari offrono anche metodologie varie, che possono sempre meglio adattarsi al contesto educativo o alle caratteristiche del singolo per stimolare l’apprendimento e l’assunzione di competenze attraverso più canali, anche per chi ha esigenze speciali.

La tecnologia ci offre quindi tanto materiale in più su cui lavorare e offre a tutti un modo spesso più efficiente ed efficace per raggiungere il risultato prefissato.

Ma vediamo insieme alcuni dei contro di questi strumenti educativi rivoluzionari:

  • l’uso di troppa tecnologia a volte sembra rendere meno utile il lavoro dell’insegnante che, alleggerito da responsabilità e facilitato da nuove metodologie, potrebbe adagiarsi e sforzarsi meno di risolvere le problematiche della classe o sentirsi semplicemente meno motivato ad intervenire in modo personale ed autonomo;
  • spesso avere a che fare con computer, tablet e programmi interattivi può essere una distrazione per i giovani, almeno questa è la percezione di molti insegnanti. Troppe possibilità insomma, troppi stimoli che spesso faticano ad essere incanalati nel risultato atteso;
  • la disparità di accesso ai mezzi tecnologici fuori dalla classe è sicuramente ancora alta, per cui non tutti gli individui si trovano allo stesso modo a loro agio con l’uso di tali strumenti, rischiando di avere meno possibilità di eccellere dei compagni che invece ogni giorno hanno a che fare con device di ogni genere e tipologia;
  • spesso avere accesso ad app e piattaforme vuol dire anche condividere dati sensibili e quando si parla di minori la sicurezza viene prima di ogni altra cosa.

Come abbiamo già evidenziato crediamo che questo dibattito non abbia un lato giusto e uno sbagliato ma che necessiti di tanta attenzione per non cadere in conclusioni spicciole e sbrigative. L’educazione è offrire ai giovani possibilità per il loro futuro e se aumentare l’approccio tecnologico educativo nelle classi può effettivamente fornire più mezzi, per quale motivo dovremmo porre dei limiti a chi, per l’altro, sembra gradire l’utilizzo di questi strumenti? D’altro canto non dimentichiamo il lato umano, quello che più di tutti è in grado di leggere le sfumature e di percepire le difficoltà. Oseremo dire che la vera ricchezza sta nel dare agli educatori professionisti degli strumenti in più per eccellere in un mestiere di per sé difficilissimo, dove spesso soltanto con le proprie forze si rischia di andare poco lontano. Se dietro a queste tecnologie ci saranno persone formate, motivate e – perché no – meno stressate i risultati saranno tanti pro e decisamente molti meno contro all’educazione tecnologica.


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