La mia esperienza come accompagnatrice a Maribor!

Mi chiamo Paula Mc Namara e sono stata l’accompagnatrice di un gruppo di 11 studenti della scuola Marconi di Forli, che hanno fatto uno stage lavorativo a Maribor, in Slovenia, per un mese. Il progetto è stato finanziato da PON – Il Programma Operativo Nazionale del Miur.

Sono Argentina e da ottobre 2017 sono in Italia. Sono insegnante e traduttrice  e sono sempre stata in contatto con i giovani, fosse anche solo per il mio lavoro di docente. Mi piace viaggiare, conoscere altre culture e condividere nuove esperienze. Quando è arrivata l’opportunità di fare questo lavoro, non ho esitato ad accettarla e la verità è che non me ne pento affatto perché è stata un’esperienza bellissima che non dimenticherò mai più. Essendo un’accompagnatrice, ho avuto la fortuna di vedere il processo di apprendimento che gli studenti hanno attraversato dall’inizio del viaggio fino alla fine. Penso che sia un’opportunità che tutti i giovani dovrebbero sfruttare, dal momento che aiuta non solo a conoscere un’altra cultura e a calarsi in questa, ma anche a imparare come comportarsi sul posto di lavoro e a gestire sé stessi nella vita quotidiana: essendo infatti lontani da famiglia e affetti, i ragazzi dovranno imparare ad arrangiarsi e a fare tutto ciò che nella vita di tutti i giorni non hanno mai fatto.

Se avessi avuto questa opportunità alla loro età, l’avrei colta al volo, senza alcuna esitazione. All’inizio ho avuto un po’ di incertezza, come è normale quando intraprendi qualcosa che non è noto. Ma la mia esperienza con gli adolescenti mi ha spinta a lasciare da parte i dubbi perché ero convinta che avrei comunque imparato qualcosa. E così è stato. La verità è che credo che questa esperienza sia stata molto importante per la mia vita professionale poiché non solo ho condiviso un mese con gli studenti, con l’altro tutor e con le persone che erano a capo dell’organizzazione a Maribor, ma ho anche messo in gioco la mia capacità di traduttrice: parlando italiano con gli studenti, inglese con gli sloveni che lo parlavano e, naturalmente imparando parole locali per poter dialogare con chi l’inglese non lo masticava, mi sono destreggiata parlando tre lingue in un sol colpo.

Il gruppo che dovevo coordinare era molto tranquillo e rispettoso e non abbiamo avuto grossi problemi. In genere, tutti hanno imparato cose nuove, si sono spostati in città, hanno imparato a condividere con gli altri, si sono organizzati per cucinare, mangiare e lavare i vestiti oltre a stabilire relazioni con le persone con cui hanno lavorato e con gli altri gruppi che hanno avuto l’opportunità di incontrare durante le visite organizzate da ZNI. In genere è stata un’esperienza molto arricchente, sia per gli studenti che per me come loro accompagnatrice: in poche parole, ve la consiglio, vivamente.


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