Riceviamo e pubblicare un articolo che ha il sapore di una lettera, quasi una lettera d’amore tanto è sentita e appassionata. Amore per l’esperienza di mobilità internazionale che Federica, studentessa dell’ITT Bottardi (Roma), sta facendo a Derry (Irlanda del Nord) grazie al progetto Ethos.
Buongiorno,
Piacere di conoscervi, io sono Federica e oggi vi scrivo direttamente da Derry o Londonderry, un nuovo posto speciale per me, per raccontarvi di come sta proseguendo questa prima esperienza lavorativa all’estero.
Perché speciale, vi starete chiedendo.
Beh, a essere sincera ci sono davvero tanti motivi per considerlarlo tale.
Partirei dal tipo di persone che popola questa cittadina. Di certo non passa inosservato il fatto di essere accolti da sorrisi e saluti ogni giorno della settimana.
Per non parlare poi del gruppo con il quale sto vivendo queste giornate. Sarebbe eccesssivo se li considerassi degli amici, nonostante sia passato così poco tempo?
Mi reputo davvero fortunata ad aver trovato una compagnia di questo tipo.
Come non parlare a questo punto della nostra docente accompagnatrice. Una persona sempre disponibile per ognuno di noi, disposta a fare di tutto allo scopo di vederci felici e soddisfatti.
Sul posto di lavoro poi, io non posso proprio lamentarmi. Cara, la mia tutor, è quasi piu’ un angelo che una ragazza reale. Probabilmente senza di lei non sarei stata cosí felice.
Venire al lavoro è un piacere, nel vero senso della parola.
Ovviamente le complicazioni si presentano in qualsiasi tipo di avventura.
Non per tutti, specialmente all’inizio, è stato semplice ambientarsi alle novità e alle abitutini/usanze del posto, sia in ámbito lavorativo che “familiare”.
Nonostance ciò nella gran parte dei casi, i vari dilemmi sono stati risolti.
L’idea di lasciare questo posto tra solo un a settimana mi spezza un po’ il cuore, ma anche questa, come ogni cosa, è destinata a terminare.
Sono piu’ che sicura però, che per ognuno di noi rimarrà un ricordo meraviglioso e felice.
Vi mando un caloroso abbraccio da Derry.
A presto,
Federica
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