Progetto Fabeer a Berlino: “Durante l’Erasmus+ si utilizzano le famose soft skills”

Penso che avere la possibilità di fare un’esperienza di Erasmus in una città come Berlino abbia un incredibile valore formativo sia a livello professionale, sia a livello personale.
È un momento in cui uno studente ha la possibilità di mettersi davvero in gioco utilizzando tutte le famose Soft Skills di cui tanto si sente parlare.

Fabeer Berlino

Gli studenti che ho avuto la fortuna di accompagnare come Group Leader hanno mostrato di avere l’atteggiamento giusto: collaborazione, disponibilità, umiltà, curiosità e, devo dire, anche una certa dose di intraprendenza e coraggio.
Siamo arrivati di Venerdì ed abbiamo, pertanto, avuto il fine settimana a disposizione per sistemarci (l’appartamento dei ragazzi era davvero carino e spazioso), fare la spesa, visitare la città grazie una guida organizzata da Stefano, l’efficiente responsabile locale. Insomma, gli studenti si sono potuti ambientare prima di iniziare a lavorare.

Nella giornata di Sabato abbiamo colto l’occasione di andare a visitare, in autonomia,  il Campo di Concentramento di Sachsenhausen. Devo ammettere che, inizialmente, ero un po’ titubante nel proporre questa attività ai ragazzi perché temevo avrebbero mostrato qualche resistenza. La proposta è stata invece accolta con entusiasmo e grande interesse.

Nel corso dei primi giorni abbiamo anche dovuto prendere confidenza con l’intricatissima rete metropolitana Berlinese che, grazie alla tecnologia e alle app, si è rivelata molto più semplice del previsto e ottimamente funzionante.

Lunedì gli studenti, un po’ emozionati, si sono recati presso in loro posti di lavoro. Tutti i ristoranti scelti per gli stage erano di media ed alta gamma e uno aveva addirittura due stelle Michelin! L’accoglienza è stata ottima e i ragazzi si sono subito mostrati disponibili ed interessati. Vedere questi diciottenni muoversi con disinvoltura in una città come Berlino e confrontarsi con le piccole e grandi sfide che la prima esperienza di autonomia inevitabilmente presenta è davvero emozionante.

Sono tornata a casa portandomi dietro l’entusiasmo dei ragazzi e la convinzione che queste sono esperienze preziosissime che profumano di futuro.

Paola


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *