YOU, la Mobilità Europea che conviene a tutti

Perché partecipare a un’esperienza di mobilità europea? Una delle motivazioni più importanti è che chi ha la possibilità di vivere sulla propria pelle questi progetti avrà molte più probabilità di trovare un lavoro adeguato alle sue competenze e aspettative nonché in linea con i propri studi.
È una strategia molto efficace e diretta per sviluppare una professionalità e imparare a spenderla nel modo migliore e non solo a livello locale o nazionale. Oltre poi ai guadagni professionali per il singolo cittadino va valutato anche l’effetto socialmente positivo di questo interscambio di culture, che potrebbe essere risolutivo per il futuro nella gestione della spaventosa ondata di nazionalismi che attanaglia recentemente l’Europa e in primis l’Italia.

BANDO_YOU_Q-800x799

Questo la Regione Umbria lo sa bene e per questi motivi si è lanciata nel progetto “YOU – Young Outgoing mobility for farmers in Umbria” (2017-1-IT01-KA102-005816) in collaborazione con il Consorzio Itaca e Uniser e finanziato dal Programma Erasmus+. Il progetto ha permesso a 100 studenti del quarto anno di 5 istituti tecnici agrari umbri di svolgere esperienze di alternanza scuola lavoro, della durata di tre settimane, in aziende agricole con sede in 6 diversi paesi europei: Spagna, Francia, Germania, Polonia, Malta e Slovenia; per poi vederle riconosciute in Italia, tramite l’applicazione dei dispositivi Europei di trasferimento di risultati dell’apprendimento come Europass e soprattutto ECVET. I 100 studenti sono stati selezionati in seguito alla pubblicazione di 3 bandi in 2 anni di progetto, grazie all’adesione dei seguenti istituti al consorzio di “YOU”, avvenuta in fase di progettazione: ISIS Patrizi Baldelli Cavallotti di Città di Castello, IIS CASSATA GATTAPONE di Gubbio, Istituto Omnicomprensivo Statale Cerreto di Spoleto-Sellano, Isis Ciuffelli-Einaudi di Todi, Istituto Omnicomprensivo Raffaele Laporta di Fabro.

La Regione Umbria con questo primo riuscitissimo “esperimento” ha messo le cose in chiaro: la mobilità europea è qualcosa di fondamentale e non accessorio, per questo motivo deve diventare parte integrante (e non aggiuntiva) dei percorsi di studio in ambito tecnico degli studenti. La cosa bella è che questo tipo di esperienza non prevede investimenti di tipo economico da parte dei familiari dello studente ed è quindi un’opportunità alla portata di tutti e che può essere affrontata senza oneri economici perché completamente finanziata.

Lo diciamo con una certa soddisfazione, la scommessa è stata già un grande successo: YOU ha ottenuto infatti i risultati sperati e, se da un lato è ancora troppo presto per misurare l’impatto effettivo del progetto sull’occupabilità dei partecipanti, dall’altro i dati raccolti dai report finali rivelano che l’84,85 % di essi considera che l’esperienza di mobilità gli consentirà di aumentare le possibilità di trovare un impiego al pari delle personali aspettative. Sono i numeri a parlare, i report segnalano che l’80,81% dei partecipanti è convinto di aver migliorato le proprie competenze tecnico-professionali, che l’87,88% ha acquisito maggiore sicurezza in sé e nelle proprie abilità ed il 90,91% ha affinato la propria capacità di lavorare in contesti multiculturali.

Questo dovrebbe aprire gli occhi ad altre regioni, che hanno alte ambizioni per i propri giovani cittadini e vogliono sostenerli. Un altro dei motivi è sicuramente la voglia di migliorare l’efficienza scolastica del proprio territorio, infatti YOU ha rappresentato un’opportunità di apprendimento anche per lo staff degli istituti partecipanti, i quali sono stati coinvolti su vari livelli nelle attività ed hanno sviluppato competenze gestionali relativa alle varie fasi del progetto. L’80% di questi istituti ha dichiarato che la partecipazione attiva a YOU ha contribuito a migliorare le competenze del rispettivo personale docente, amministrativo o dirigenziale.
In quali ambiti? Hanno parlato di implementazione delle capacità linguistiche e comunicative, di approfondimento del programma Erasmus+ e delle sue opportunità, di conoscenza ed utilizzo pratico dei dispositivi europei per il riconoscimento delle competenze acquisite. Il processo di apprendimento e di crescita professionale dello staff degli istituti testimonia il raggiungimento di un obiettivo altrettanto importante del progetto, quello di formare figure esperte di mobilità all’interno delle scuole, in vista di future partecipazioni in attività similari: YOU fa infatti parte di una strategia più ampia perseguita e promossa dalla Regione, volta all’internazionalizzazione del sistema formativo tecnico-professionale tramite l’inserimento di progetti di mobilità transnazionale all’interno dei percorsi di studio, che permettano a chi vi prende parte di importare competenze chiave e tecnico-professionale, per spenderle in un mercato del lavoro locale sempre più rivolto verso l’estero.

Una “win-win situation”

YOU è stato quindi un progetto vincente sotto tutti i punti di vista: quello dei ragazzi che si sentono più forti e vedono un futuro più brillante, quello degli istituti che hanno implementato senza costi aggiuntivi un servizio che per il futuro si prospetta indispensabile, quello delle famiglie che non hanno dovuto finanziare a proprie spese questa esperienza formativa.

Per indagare il livello di soddisfazione della Regione Umbria come capofila di YOU e individuare punti di forza e critici del progetto abbiamo fatto il punto con l’Ente Regionale, che ci ha dato un feedback importante per il futuro. Parlando dei pro e dei contro, l’esperienza in qualità di capofila è stata valutata in linea con la volontà della Regione di farsi promotrice di progetti innovativi in materia di istruzione e finalizzati ad agevolare l’accesso degli studenti ad esperienze di mobilità all’estero a costo zero per le famiglie e le scuole; ha permesso di incentivare le relazioni con le istituzioni scolastiche e intrecciare rapporti con i soggetti attivi nel mondo della formazione; inoltre il personale coinvolto nel progetto ha messo a punto modelli gestionali e procedure amministrative che saranno sicuramente molto utili anche per futuri progetti, ha acquisito competenze professionali importanti (come quelle relative ai programmi europei ed Erasmus) e migliorato le proprie capacità cooperative a livello europeo/internazionale.
La difficoltà di essere in primissima linea è stata quella avere un carico notevole di lavoro per il personale della Sezione regionale competente, nonostante il fondamentale supporto del partner tecnico di progetto. Una possibile soluzione a questo problema è stata individuata nella possibilità per i progetti futuri di operare in qualità di partner promotore e sostenitore, per raggiungere i medesimi obiettivi ma con un ruolo più compatibile con la struttura e l’organizzazione regionale.

Il responso della Regione Umbria quindi è stato positivo e illuminante per le collaborazioni future. Uniser invece cosa si augura per il domani dopo il successo di YOU? Che altre Regioni approfittino di questa opportunità, che la mobilità internazionale diventi una realtà sempre più automatica per gli istituti formativi di tutta Italia, che l’interesse dei giovani e delle famiglie cresca ulteriormente, che il mondo delle imprese si avvicini a queste strategie formative e comprenda inequivocabilmente che i vantaggi che ne derivano sono per tutti.
Abbiamo mirato in alto? Non lo crediamo, siamo solo realistici… YOU dovrebbe far gola davvero a tutti!


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *