Storie di mobilità vissuta a Paphos

Anna, Camilla, Alessandro, Jennifer, Jessica, Maria Sofia, Sara, Virginia, Giuditta e Davide hanno svolto la loro mobilità a Paphos grazie al progetto MY FVG TOUR. Al loro rientro ci hanno raccontato la loro esperienza nella sua interezza, senza filtri, mostrandoci tutti i lati della mobilità, da quelli più difficili a quelli più gratificanti.

Volevamo prendere ispirazione da uno dei diversi articoli già pubblicati dagli altri gruppi, ma la nostra non sarà la classica storia di mobilità. Tutte le storie, infatti, hanno delle parti che nessuno vuole raccontare, ogni esperienza ha dei lati oscuri, ma è proprio guardando il cambiamento e l’evoluzione di questi che si trovano le tracce che questa esperienza ha lasciato… Spesso ci sembra di leggere frasi fatte ed esperienze simili, questa invece è la nostra versione, quella “brutta” ma vera, quella “scomoda” ma che fa vedere come abbiamo imparato a crescere, quella del gruppo di Paphos del 2021 dal Friuli Venezia Giulia.

Il 13 giugno sono partite 10 persone che non si conoscevano, non pronte ad amarsi e a condividere tutto da subito, con dei pregiudizi e delle opinioni, come è normale che sia in un gruppo di adolescenti. Alle 4 del mattino ci ritroviamo su quella corriera che parte da Gradisca e ci porta all’aeroporto di Venezia, di cui non conosciamo nemmeno l’entrata e nel quale avremmo poi incontrato quella tutor che nessuno si sarebbe aspettato potesse essere una tutor… (spoiler alert, alla fine si è rivelata la migliore di tutte!) Dopo qualche difficoltà atterriamo a Larnaca e dopo altre 2 ore e mezza di trasporto circa raggiungiamo la casa dove dovremo stare (che poi cambieremo). Stanchi, stufi e un po’ diffidenti ci affacciamo a questo nuovo mondo non sapendo bene come ci accoglierà.

I primi giorni passano ed emergono le tensioni, la prima settimana se ne va tra dubbi su certi comportamenti e certe persone, che però poi cominceranno a svanire insieme al tempo, che se ne va inesorabile. La seconda settimana ha già un sapore diverso, le divergenze iniziano ad appianarsi, le nostalgie di casa si affievoliscono ed iniziano a mostrarsi quei lati in comune che nessuno si aspettava, quelle risate spontanee che nessuno aveva previsto, il legame si fortifica e ormai il lavoro va a gonfie vele. Ognuno di noi migliora sotto certi aspetti, ma soprattutto inizia ad esserci una consapevolezza di gruppo, che porterà poi quei 10 singoli individui a pensare che forse, anche se non sembra ognuno sta cambiando, magari proprio in un modo ritenuto inizialmente stupido prima ma che sotto sotto forse ci si aspettava…

I giorni continuano ad andare e fa un caldo bestiale, un’ondata anomala colpisce Paphos nei giorni della 3 settimana in cui ormai tutti sono cambiati almeno un po’. Il gruppo si è ormai formato, le opinioni sono cambiate, restano degli screzi, ma sono quelli giusti, quelli che rendono la storia una storia vera, che non è mai tutta rose e fiori… e mentre i giorni passano un nuovo sentimento inizia a crescere in noi: la tristezza, per la consapevolezza di dover tornare a casa.

Adesso si pensa al futuro, è stata raccontata la storia del nostro gruppo, 10 anime partite da sole che alla fine torneranno legate da un legame formato dalla crescita personale di ognuno, aiutato dal gruppo, un legame inaspettato ma sicuramente forte e che esisterà nel tempo dopo questa esperienza che, come prima di partire, non sappiamo cosa ci riserverà nel futuro.


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