L’ingrediente giusto per l’Erasmus? Lo spirito di gruppo!

I ragazzi del progetto Accreditamento Da Vinci hanno passato quasi un mese a Siviglia, ospitati dal nostro partner Praktica, dove hanno svolto la loro mobilità formativa. Al rientro, ci hanno raccontato la loro esperienza.

Qual è  la più grande opportunità che possono avere dodici ragazzi per crescere personalmente e professionalmente? Un Erasmus all’estero! 

Siamo tutti partiti da paesi diversi dell’Emilia Romagna, ci siamo ritrovati tutti insieme per la prima volta quel pomeriggio del 19 settembre all’Aeroporto di Bologna, ognuno con tante emozioni, aspettative, sogni e paure diverse. Abbiamo incontrato subito il primo ostacolo, l’aereo in ritardo di due ore, ma allo stesso tempo questo ci ha permesso di iniziare a conoscerci e condividere insieme le nostre prime sensazioni di fronte a questa nuova avventura.

Appena atterrati, il calore della Spagna si è fatto subito sentire anche a tarda serata, e l’impatto iniziale era positivo: l’atmosfera era accogliente e nonostante fosse una grande città, ci dava l’impressione di essere molto tranquilla. 

Nei giorni successivi abbiamo conosciuto i tutor di accoglienza, gentili e calorosi, che ci hanno subito presentato le aziende in cui per tre settimane avremmo svolto il nostro tirocinio.

Frequentando scuole superiori di indirizzi differenti ognuno ha ricevuto un posto di lavoro attinente al proprio percorso di studi

Yasine ha lavorato in accoglienza clienti di un negozio di parrucchieri; Giulia a contatto con bambini in un asilo; Gemma, Vittoria ed Alex, studenti di scienze applicate si sono occupati di dati informatici aziendali; Denise, studentessa di scuola alberghiera ha lavorato in pasticceria in una taverna, e Antonia alla reception a contatto coi clienti.  Infine, Lucrezia, Wafaa, Manar, Mirco e Sharon si sono dati da fare come aiutanti in boutique di vestiti e articoli vari. 

Yasine racconta che: “conoscendo il mio carattere molto introverso e non sapendo parlare bene lo spagnolo, all’inizio è stato complicato per me accogliere i clienti nel negozio di parrucchieri e prendere le prenotazioni al telefono, credevo di mollare dopo una settimana… ma poi ci ho messo tutto il mio impegno e sia per quanto riguarda la lingua che il mio carattere timido, sono molto migliorato e sono fiero di me stesso. Una crescita inaspettata”. 

Coraggio, adattabilità e pazienza sono stati ingredienti fondamentali per affrontare passo per passo il percorso, andando incontro anche a difficoltà linguistiche e lavorative. 

La nostra nuova casa è diventata la residenza universitaria “Santa Ana”, Calle Gravina 22, situata molto vicino al centro della città. Inizialmente è stato difficile adattarsi e venirsi incontro: ognuno di noi si è dovuto ambientare, negli spazi condivisi con i compagni e organizzarsi con gli orari di lavoro, costruendo una nuova routine flessibile alla vita di gruppo. Anche per quanto riguarda il vitto dovevamo adattarci ogni giorno a determinati orari e adeguarci al cibo pronto, non avendo una cucina in residenza, dovevamo recarci alla mensa. All’inizio è stato difficile, perchè significava uscire dalla propria comfort zone e dal cibo solito a cui eravamo abituati, ma poi era diventato anche divertente scoprire giorno per giorno cosa trovarsi nel piatto e chi trovarsi di fianco durante i pasti. 

Il tempo libero per godere delle bellezze circostanti non è mancato: lo abbiamo sfruttato per le nostre necessità personali ma anche per visitare insieme la città e i suoi dintorni facendo anche gite fuori e cercando di incastrare i nostri orari di lavoro. 

Camminando per le strade di Siviglia, Alex ha cambiato la sua percezione di vivere in grandi città: “provenendo da un paese piccolo, sono sempre stato abituato alla quiete e a tanti grandi spazi aperti. Ho sempre pensato che nelle grandi città si vivesse in “sovraffollamento”, con aria sporca, circondato da cemento e avendo come casa un piccolo appartamento. A Siviglia però ho notato che il tempo in residenza è poco, il minimo per riposare, i parchi sono grandi e presenti in numerose quantità, c’è tanta natura e la notte si dorme tranquilli senza tanta gente e senza caos.”

Con il supporto della group Leader Silvia, abbiamo visitato Cadice e le sue attrazioni principali; il tempo a disposizione e il clima ci hanno permesso anche di fare un tuffo nell’Oceano Atlantico Settentrionale, mentre i nostri amici in Italia già indossavano il piumino. L’ultima domenica siamo andati a Cordova dove abbiamo incontrato inaspettatamente il gruppo Erasmus di Granada e abbiamo potuto passeggiare per la città con alcuni compagni di scuola e confrontarci sorridenti sull’esperienza.

Gemma, esprimendo un po’ il sentimento comune, riassume così l’esperienza a Siviglia: “durante questa avventura, lo spirito di gruppo non ci ha mai abbandonati, anche nelle difficoltà, e con il tempo siamo diventati una piccola, anzi grande, famiglia. Abbiamo affrontato tanti momenti tristi e felici assieme quasi come se ci conoscessimo da una vita, supportandoci a vicenda. Un’esperienza del genere rimarrà per sempre a far parte del nostro cammino di crescita personale e formazione lavorativa.”


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