DALL’ALTRA PARTE DELLA SCRIVANIA

Ciao a tutti,

mi chiamo Annafranca Loparco, ho 28 anni e sono una ragazza italiana. Studio Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Bologna nella sede di Forlì. Vivo a Forlì da quasi 3 anni ormai ma, anche se sono originaria della regione Puglia, Forlì è diventata la mia casa ed io mi sento definitivamente e perfettamente integrata nella realtà urbana!
Ho appena terminato la mia esperienza di tirocinio curriculare che ho scelto di fare presso Uniser e il servizio Mobilitas perchè desideravo approfondire le mie conoscenze riguardo le tematiche della gestione dei progetti di mobilità finanziati dall’Unione Europea, tematica non assolutamente nuova per me che ho alle spalle sia un’esperienza Erasmus che una Leonardo da Vinci, ma non altrettanto semplice da comprendere se vissuta solo in qualità di beneficiaria di una borsa.

Si sa, una tirocinante è come una nuvoletta di passaggio in un pomeriggio normale, una tirocinante non ha fisse scrivanie, ma una lunga lista di tutor e di account aziendali e di colleghi di ogni nazionalità che prima erano solo sconosciuti e che poi sono diventati amici. Non sono nuova nemmeno a tirocini e stage, infatti ne ho ben sette alle spalle, però lavorando in Uniser e collaborando col servizio Mobilitas, ho scoperto che il mio passaggio avrebbe lasciato un segno non solo su di me, ma anche su altri giovani…

ANNAFRANCA_01

Cos’ha Uniser di diverso? E’ una vera squadra di persone giovani che investono tutte le loro energie con passione e dedizione per venire incontro alle esigenze di una generazione altrettanto giovane che è desiderosa sempre più di muoversi dentro lo spazio europeo ed oltre, un po’ per spirito di avventura, un po’ per migliorare le proprie competenze linguistiche, un po’ per esigenze legate alla difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro.

Alla fine di questa esperienza, non posso che essere soddisfatta di tutto quello che Uniser ha rappresentato per me: sentirmi utile ad altri giovani e nel frattempo esplorare altre opportunità di mobilità per me stessa, imparare di più circa la progettazione europea e il coordinamento dei progetti di mobilità, migliorare non solo le mie competenze linguistiche attive e passive, ma anche la capacità di gestire contatti e ricercarne di nuovi con l’utilizzo perfino dei social networks, assistere alle fasi del ciclo di vita di un progetto e sentirmi anch’io parte di una Moving Generation…
A volte si sottovaluta l’utilità di semplici mansioni che vengono affidate ai tirocinanti, eppure anche semplicemente inserire dei dati in un software mi ha fatto riflettere sull’importanza di classificare bene le informazioni che si desidera per poter lavorare meglio ed aiutare un utente..

Natale_Uniser_Collage

Mi sono rivista infine, stando questa volta dall’altra parte della scrivania, nei volti delle decine di ragazzi e ragazze che ho dovuto esaminare in lingua inglese e spagnola durante i fatidici giorni dei colloqui selettivi per il progetto Moving Generation che mi è stato permesso di seguire in molte delle sue fasi di sviluppo…anch’io parte di una Moving Generation…
A volte si sottovaluta l’utilità di semplici mansioni che vengono affidate ai tirocinanti, eppure anche semplicemente inserire dei dati in un software mi ha fatto riflettere sull’importanza di classificare bene le informazioni che si desidera per poter lavorare meglio ed aiutare un utente…
Che dire, possono essere solo 200 ore di tirocinio sulla carta, ma sono state molte di più nella realtà quotidiana del mio servizio, ma che importa quando lo si fa ben volentieri sapendo finalmente di servire per una buona causa?!

Con affetto

Annafranca


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