E-State con Uniser: Lucia Mancino

LuciaLucia, 30 anni appena compiuti, accanita fruitrice fin dai tempi delle superiori di quante più possibili esperienze di mobilità, amo viaggiare, vivere in posti diversi e conoscere nuove persone, storie e realtà perché da sempre è così che alimento la mia curiosità, il mio entusiasmo e la mia creatività.
Tu sei una dei soci di Uniser, come è nata la tua collaborazione e poi associazione con la cooperativa?

L’incontro con la cooperativa è stato assolutamente casuale: ero alla ricerca di un’opportunità per ripartire per l’estero e mi sono candidata al progetto Moving Generation promosso e gestito dalla cooperativa. Il colloquio l’ho fatto con Andrea ed Elena ed è stato amore a prima vista! Da sempre ho pensato che avrei lavorato per qualcosa di mio e la scelta di diventare socia è infatti arrivata in modo molto naturale dopo appena un anno. Fin dall’inizio infatti non ho scelto Uniser per le attività che avrei svolto (che tra l’altro sono cambiate a seconda dei momenti e delle necessità della cooperativa) ma soprattutto per il progetto imprenditoriale di cui sarei potuta diventare co-protagonista !

Con che spirito hai intrapreso questo percorso?
Molto entusiasmo per la causa, completa fiducia nei miei soci e un pizzico di sana incoscienza!
Qual è la parte più divertente del tuo lavoro?
La varietà delle attività che svolgo e la diversità delle persone con le quali, nell’ambito delle attività che seguo, sono chiamata ad interagire.
La più appagante?
L’autonomia e la responsabilità che si è chiamati ad avere. La sensazione che ognuno di noi fa la differenza. Che la qualità del nostro lavoro è determinante per il futuro della cooperativa.
….e la più stressante?
La sensazione che nonostante l’impegno non tutto purtroppo è nelle nostre mani! Che a volte potremmo fare meglio e di più. E che nel tentativo di stare dietro a troppe cose contemporaneamente si rischiano di disperdere le forze.
Qual’è il ricordo più bello, quale il più divertente che hai di Uniser?
Molti dei più divertenti sono sicuramente legati agli albori: le serate di lavoro spalla a spalla con Elena, la ristrutturazione “home made” del vecchio ufficio con Ceci e Noe, i primi progetti consegnati a 2 minuti dalla scadenza e festeggiati con una pizza da asporto con Enrico ed Andrea.
Pensando al presente invece la più grande soddisfazione di questi ultimi mesi è stato chiudere positivamente il progetto Moving Generation Pro con la consapevolezza di aver concepito l’idea, scritto il progetto, gestito le attività lavorando con un partner eccellente ( il Cooperative College) e riuscendo nonostante le mille peripezie ad ottenere ottimi risultati per i partecipanti e per lo sviluppo delle attività della cooperativa!
Come si è evoluta uniser dal 2008 ad oggi dal tuo punto di vista?
Personalmente credo che singolarmente siamo ancora gli stessi! C’è stato un cambiamento radicale nel modo di organizzare il nostro lavoro, di dividere e ripartire attività e responsabilità, di comunicare.
E ci sono competenze nuove che nel frattempo abbiamo acquisito naturalmente…ma ciascuno conserva la propria peculiare energia, le proprie inclinazioni e le proprie capacità! Ed è da questo speciale equilibrio che a mio avviso nasce l’alchimia che consente ad Uniser di essere quello che è.
Quali sono i tuoi progetti futuri a Uniser? Quali sono secondo te le sfide che Uniser dovrà affrontare nel futuro ?
Per quanto riguarda il mio futuro ad Uniser da settembre mi occuperò al 100% del rapporto con le aziende del territorio. E’ un lavoro di ricerca ed ascolto che ci porterà ad affinare i nostri prodotti in modo da intercettare tutti i bisogni delle aziende locali in ambito di mobilità. La grande sfida da settembre sarà quindi il lavoro commerciale volto a trovare tutti  i canali e le modalità più adatte per farli conoscere alle aziende di tutto il territorio regionale…ed oltre!
Per Uniser ci sono sfide nuove ogni anno ma oggi più che mai siamo alle soglie di un passo determinante. Reciclando una metafora già usata per parlare del cambio di ufficio vedo Uniser come un giovane che è  ormai uscito da casa dei genitori e che si sta cimentando con autonomia ed intraprendenza nel mondo degli adulti. Nell’ immediato quindi tante strade sono aperte e la vera sfida è capire su quali assi di sviluppo strategico puntare e riuscire quindi a dotarsi delle risorse umane ed economiche necessarie per raggiungere l’obiettivo!Inaugurazione Mobilitas

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