Hélène: cogliete sempre tutte le opportunità!

Ho costruito il mio percorso di vita cogliendo sempre tutte le opportunità che mi si sono presentate. Cerco di lasciarmi andare il più possibile, dico “sì” a nuove sfide, guidata dalla curiosità di scoprire quali sorprese porti con sé una nuova esperienza, sia in termini di competenze professionali che di scoperta di una nuova cultura e di me stessa.

Dopo la maturità e due anni di studi umanistici abbastanza impegnativi, ho seguito un corso di laurea triennale all’ISIT, Istituto Superiore di Interpretazione e Traduzione a Parigi. Nonostante i dubbi sulle mie scelte mi attanaglino sempre, posso dire che non ho rimpianti perché ho avuto la possibilità di scoprire la bellezza del viaggio.

Ricordo il mio primo stage in Italia, nell’organizzazione di un festival musicale. Parlavo malissimo l’italiano perché, anche se a scuola avevamo corsi di grammatica e di storia italiana, non ero mai stata immersa completamente nella sua cultura e nella sua lingua. Al festival nessuno parlava una parola di francese. Peggio, parlavano il dialetto friulano!

Temevo che non sarei riuscita a esprimermi al meglio ma grazie a quell’atmosfera così partecipativa e al contatto con le persone mi sono trovata d’improvviso trasportata nella cultura e nella lingua, perfettamente integrata. Questa prima esperienza lavorativa all’estero è durata un paio di mesi e mi ha riempita di entusiasmo tanto da voler ripartire subito, altrove, per vivere un’altra avventura.

È così che ho scelto di stare un semestre in Inghilterra con il programma Erasmus. Volevo migliorare il mio inglese e dovevo soddisfare gli standard molto alti della mia scuola di traduzione. Ecco perché, appena tornata dall’Italia, sono partita alla volta di Portsmouth, a Sud dell’Inghilterra, per trascorrere 4 mesi come studente della facoltà di Lingue e Traduzione. (Detto tra noi, l’Italia mi è piaciuta molto di più!).

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Tra il primo anno di magistrale e il secondo ho pensato di cercare un’esperienza lavorativa all’estero e sono tornata in Italia, trasferendomi a Roma. Avrei dovuto viverci per tre mesi, ci sono rimasta più di un anno. Se non è Roma a cacciarti, non puoi lasciarla! La vita è riuscita a tenermi stretta a quella città. Ho avuto l’opportunità di lavorare, all’inizio come tirocinante, poi come consulente, nella Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo della FAO, la cui sede è a Roma.

La passione per l’ignoto mi ha guidata anche in questa nuova esperienza. Mi ha permesso di mettere a frutto le mie competenze editoriali, di traduzione e di organizzazione e di avere un’esperienza lavorativa in un’organizzazione internazionale. Ho imparato tanto in quell’anno, ho potuto migliorare il mio italiano che, tra l’altro, ha pure preso una sfumatura romana… ammazza! Sono riuscita anche a risparmiare qualcosina e realizzare un sogno che avevo da tanti anni, un viaggio in America Latina di un mese e mezzo! Spero di avere altre occasioni per tornarci, anche se ci sono così tanti paesi da scoprire nel mondo che non so da dove cominciare!

Purtroppo, dovevo per forza tornare in Francia per completare la magistrale. Grazie al periodo trascorso alla FAO ho avuto la possibilità di fare il mio ultimo anno di magistrale in alternanza (una settimana a scuola, una settimana a lavoro) al Ministero dell’Ambiente a Parigi, sempre nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Conquistata la laurea non vedevo l’ora di partire di nuovo. Mi sono informata sui programmi europei esistenti e ho scelto l’Erasmus+, destinazione… Italia! Sorpresi?

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Ed eccomi qui, sto lavorando in Uniser, dove sono stata accolta benissimo da tutto il team e impegnata subito nel lavoro, come se fossi qui da sei mesi. Solo il futuro ci dirà per quanto tempo rimarrò qui, o quando la mia passione per l’ignoto mi riprenderà per portarmi altrove. Se posso darvi un consiglio: cogliete sempre tutte le opportunità, anche se sembrano assurde e incoerenti. Solo così potrete aprire la mente e scoprire cosa amate fare. La scoperta di cose nuove non può far male. Può solo sviluppare la ricchezza intellettuale e culturale. So, let’s go!

 

 


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