L’importanza delle visite culturali in un’esperienza di mobilità

Quando organizziamo tutti gli aspetti di un progetto di mobilità per un gruppo di giovani, sappiamo che c’è un risvolto importantissimo da non trascurare. Quello che tra tutti probabilmente renderà la loro prima esperienza all’estero speciale e li farà diventare impazienti di lanciarsi in nuove avventure. Oltre a trovare il giusto ambiente lavorativo e il miglior modo per far fruttare creatività e abilità del singolo tramite un attento matching aziendale, siamo attenti infatti a dare la possibilità di vivere appieno questi momenti all’estero anche come un’esperienza collettiva.

In partenza verso nuove avventure

Quali sono i momenti che rendono quindi una mobilità (soprattutto in Italia) più entusiasmante, mentre allo stesso tempo ti fanno innamorare del paese ospitante e consentono di fare gruppo?

Le visite culturali.

Visto che spesso i partecipanti ai nostri progetti di mobilità sono giovanissimi e alla loro prima volta lontano da casa, la condivisione di momenti di svago e la compagnia dei coetanei può alleggerire le difficoltà di una nuova esperienza; in seconda battuta riteniamo che sia un importante step formativo per sviluppare capacità di collaborazione e mutuo sostegno. Ma soprattutto, visto che molto spesso i partecipanti ai nostri progetti hanno viaggiato solo in compagnia dei loro genitori, le visite culturali sono un momento in cui si insegna loro come farlo. Come viaggiare.

Sia dal punto di vista pratico che squisitamente etico e filosofico.

Grazie a gite in città come Firenze o Venezia i tirocinanti impareranno a consultare tabelle di autobus e treni (anche se è tutto perfettamente organizzato dallo staff di Uniser le domande dei ragazzi non mancano mai), a spostarsi in grandi città che non conoscono e così via. Impareranno poi a sviluppare la loro curiosità, a lasciarsi incantare da un monumento, a passare ore entusiasti dentro un museo. Grazie al supporto di Uniser faranno tutto questo con un’etica che spesso non è propria dei ragazzi di quell’età. Rispettare le file, lasciare pulito il parco dove si fa un picnic e non avere comportamenti poco consoni ai luoghi che si stanno visitando possono sembrare banalità, ma non quando si è adolescenti a tanti chilometri da casa.

Il risultato è garantito: il lavoro nei giorni a venire appare più leggero, si libera la creatività e soprattutto si regala un momento di team building che al 100% darà i suoi frutti.

Momenti di una visita culturale a Firenze

 


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