Before… Wroclaw, ovvero: prima di Breslavia!

Inauguriamo con la testimonianza di Antonio Valbonesi il nostro Before and After dedicato agli accompagnatori dei progetti di invio che gestiremo nel 2017-2018. Prima di partire pubblicheremo il before, ovvero: cosa si aspettano, quali sono le paure, gli obiettivi, gli stimoli di chi accompagna i gruppi di ragazzi che stanno per intraprendere la loro esperienza di mobilità all’estero? Una volta tornati tireranno le somme in un articolo after.

Grazie Antonio e in bocca al lupo!

Nome progetto: Umbrianet

Luogo: Breslavia (Wroclaw)

Data: 24 settembre-18 ottobre 2017

Scuole coinvolte: I.I.S. Cavour Marconi Pascal (Perugia), I.I.S. Polo Bonghi (Assisi), IIS Giordano Bruno (Perugia)

Enti coinvolti: Consorzio Itaca, Uniser, Fundacja Mode – Move and Develop Foundation

Breslavia vista dall’alto

Fino a neanche un anno fa non ero a conoscenza della possibilità di fare l’accompagnatore per i ragazzi delle superiore nel loro stage. Grazie ad Annalisa di Uniser, conosciuta per caso durante un laboratorio teatrale, ho scoperto questa grande opportunità. Io amo viaggiare e negli ultimi anni questo mio girovagare appena ne ho l’opportunità, mi ha rivelato alcune cose su me stesso; ho capito che per apprezzare veramente un luogo bisogna partire da soli, perché la solitudine iniziale spinge a ricercare un reale contatto con le persone del luogo, lontano dai soliti schemi turistici. Ho realizzato che, nonostante i mie dubbi iniziali, riesco a cavarmela in molteplici situazioni.
Fare l’accompagnatore per me vuol dire mettere al servizio di un gruppo queste mie capacità. Viviamo in una società estremamente complessa, un caleidoscopo di situazioni che possono rivelarsi di difficile lettura. La mobiltà internazionale è una delle tante occasioni che possono fornire all’individuo una “chiave” per comprendere la realtà che lo circonda; la mobilità non mette unicamente a confronto società e culture diverse ma permette ai ragazzi di arricchire il loro territorio una volta tornati dall’esperienza. Nella storia si sono succedute varie civiltà, il loro grado di sopravvivenza era spesso collegato alla loro capacità di aprirsi verso l’esterno, chi si chiude in sé stesso, sollevando muri è da sempre destinato a non perdurare.
Un mondo così globalizzato, la possibilità di andare all’estero, non per “turismo” ma per apprendere è un occasione che non bisogna lasciarsi sfuggire.

Non sono mai stato in Polonia, ma mi aspetto di trovare un paese accogliente, magari non al primo impatto, ma da scoprire in ogni suo aspetto. Ho conosciuto, anche se per poco tempo, il gruppo di ragazzi di cui dovrò essere l’accompagnatore, ho visto un gruppo eterogeneo (che per me è sempre una ricchezza) e se il mio istinto non sbaglia, penso che saranno maturi e capaci vivere appieno questa grande opportunità.


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