Gl investimenti in Europa in istruzione stanno diminuendo…

Secondo i dati di Eurostat, gli Stati Membri Europei stanno costantemente riducendo i rispettivi budget per l’istruzione. Nel 2009 hanno speso mediamente il 5,3% del loro PIL sull’istruzione – con picchi dell’8% in Danimarca e in Norvegia. Ma nel 2015 i loro investimenti in ambito educativo sono scesi a una media del 4,9%. Pare che in Europa i fondi per l’istruzione siano sempre più ridotti e questa è davvero una notizia che ci fa paura.

Guardando le cifre, l’istruzione è la terza voce di bilancio più importante dell’UE dopo la previdenza sociale – pari al 19,2% del PIL dell’UE nel 2015 – e alla salute – al 7,2%.

In termini assoluti, l’investimento della Grecia è diminuito di quasi un quarto (-23%), seguito da Cipro (-17%), Portogallo (-16%), Spagna (-11%) e Italia (-10%).

Investimenti in educazione calano

Come percentuale del PIL, tuttavia, la Grecia ha migliorato le sue prestazioni (dal 4,1% nel 2009 al 4,6% nel 2015, nonostante la crisi finanziaria e del debito). Il contrario è vero per l’Italia e la Spagna (passate dal 4,6% del PIL al 4,1%). La Romania, già sul fondo della classifica UE, con il solo 4% del PIL speso per l’istruzione nel 2009, ha registrato un declino ancora più alto del 2,8%.

Questo andamento che spesso viaggia di pari passo con la crisi economica, ci fa pensare al futuro. A voi le considerazioni, la nostra opinione è che certamente il domani necessiterà di nuovi investimenti, ma che senza dubbio è necessario concentrarsi proprio ora sullo studio di fonti e metodologie formative alternative e più sostenibili per dare un twist innovativo all’educazione; un mondo per i giovani che al giorno d’oggi si dimostra sempre troppo vecchio.

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