BERLINO 29.4.2018 – La nostra avventura è iniziata ormai tre settimane fa e ora è giunto il momento di tirare le somme e congedarci da questa splendida città. L’Erasmus+ stato un periodo denso di novità e di sfide, che ci ha sicuramente aiutato a migliorare e a crescere.
La partenza
Siamo partiti dall’aeroporto di Fiumicino il 9 aprile, con appuntamento alle 8 di mattina. Ci guardiamo intorno e vediamo facce assonnate, valigie pesanti e genitori che danno le ultime raccomandazioni. Zaino in spalla e trolley al seguito finalmente si parte. Siamo quattro studenti dell’IIS Domizia Lucilla e cinque dell’ISIS Vincenzo Gioberti, accompagnati dalla nostra tutor. A Berlino ci aspetta Stefano di Europlus Berlin, che ci mostra l’ostello, che sarà la nostra casa per i prossimi 23 giorni, e distribuisce documenti e indicazioni sul posto di lavoro. Infatti, già il giorno dopo iniziamo a lavorare, chi in un ristorante, chi in un albergo e chi in un ostello. C’è anche un ristorante con due stelle Michelin e, confrontando le rispettive aziende, iniziamo ad emozionarci. Ci sistemiamo nelle nostre camere in ostello. Siamo in tanti e lo spazio è poco, i bagni sono in comune… però siamo tutti insieme e possiamo usare la cucina per mangiare insieme e chiacchierare! Marco tira fuori l’altoparlante e ascoltiamo la musica, ma solo fino alle 10 di sera, perché poi bisogna fare piano per lasciar dormire gli altri ospiti.
Il lavoro
Il primo giorno al lavoro è stato sicuramente il più difficile. Nessuno di noi parla il tedesco e molti non sono mai stati neanche in Germania. L’ambiente di lavoro è diverso da quanto ci aspettavamo e le regole diverse dall’Italia. Il disagio e l’ansia ci accompagnano durante la giornata. Jennifer nota che i tedeschi sembrano scorbutici e sorridono poco, Livia e Genielyn sono convinte che i colleghi si lamentino di loro in tedesco, Marco non ha colleghi che parlino bene inglese. Jessica ha difficoltà a ricordarsi i nomi delle decine di colleghi mentre Pamela, pasticciera, lavora in un ristorante che compra dolci già fatti. Ambientarsi sarà difficile, concordiamo tutti, e le lamentele sono unanimi. Guardiamo con un po’ di invidia Tommaso, che lavora in un’enoteca italiana. I giorni passano e le difficoltà restano, ma svolgiamo diligentemente i nostri compiti. Alessandra inizia a lavorare all’alba, Giselle conosce un nuovo collega italiano. Entriamo in una routine e le cose lentamente iniziano a funzionare.
Il turismo
Per fortuna che l’Erasmus+ non è solo lavoro! Siamo a Berlino, una delle più belle metropoli europee, con una storia intricata e interessante. Tre settimane non basteranno per girarla tutta! Il 15 aprile andiamo in gita a Postdam e al Castello di Sanssouci, con i suoi giardini pittoreschi. Ci sentiamo catapultati nel Settecento e siamo improvvisamente parte delle corti sfarzose dei regnanti europei. Il weekend successivo facciamo un picnic al parco Mauerpark, rilassandoci sul prato e giocando a pallone. Anche il mercatino delle pulci di Mauerpark è una distrazione interessante. La domenica prendiamo anche parte a una visita guidata della città di Berlino, dove impariamo molto sulla storia della città, sui suoi tanti musei e sul muro che la divideva in due. Lo sapevate che il muro circondava completamente la metà ovest della città per quasi trent’anni ed è stato creato in segreto in una notte, tra il 12 e il 13 agosto 1961?
Il 28 aprile prendiamo poi il treno per visitare il memoriale Sachsenhausen, dove prima del 1945 sorgeva il campo di concentramento più vicino a Berlino. La sera, quando ormai il sole tramonta e la città si illumina artificialmente, visitiamo la cupola del Parlamento tedesco.
Il ritorno
Le settimane passano e il nostro periodo di mobilità è già finito, mancano solo due giorni. Si pensa già alle valigie e ai souvenir da portare ad amici e parenti. Calcoliamo il peso della valigia e pensiamo a quante cose possiamo ancora comprare da Primark senza superare il peso massimo. C’è chi è contento di tornare a casa, chi vorrebbe restare. Berlino, e in particolare l’ostello diventato ormai la nostra casa, mancherà a tutti. Giselle ha chiesto di lavorare anche l’ultimo giorno, perché ormai si diverte. Jennifer ha salutato con dispiacere i colleghi e non vorrebbe smettere di presentarsi al lavoro. Pamela e Livia stanno considerando se accettare l’offerta delle aziende e tornare in estate per la stagione. Insomma, anche quel lavoro che all’inizio sembrava pieno di difficoltà insormontabili, con i giorni si è trasformato in un’esperienza fantastica, che ci lascia bei ricordi da portare con noi a casa, a Roma.
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