Il peso economico della mancanza delle pari opportunità educative nel mondo

Troppe ragazze abbandonano prematuramente la scuola, i dati parlano chiaro: nei Paesi a basso reddito solamente una ragazza su tre completa la scuola secondaria inferiore. Ce lo dice un recente rapporto della Banca Mondiale dal nome “Missed Opportunities: The High Cost of Not Educating Girls”. Secondo le più recenti stime sono 132 milioni le ragazze nel mondo tra i 6 e i 17 anni a non aver ricevuto alcuna istruzione, con conseguenze decisamente drammatiche per le proprie finanze e quelle della comunità in cui vivono.

Secondo la Banca Mondiale questo danno economico si aggira tra i 15 e i 30 miliardi di dollari. Mancati guadagni personali, riduzione della forza lavoro, standard di vita bassi e maggiore necessità di ausili pubblici per sostenersi e sostenere la propria famiglia. Senza contare che le donne non istruite sono meno propense al volontariato e al sostegno del prossimo. La disuguaglianza nell’istruzione è un problema che costa globalmente miliardi di dollari. Nonostante ciò il divario di genere persiste nel modo nonostante l’impegno internazionale in questo ambito. Certo, gli ultimi 20 anni hanno visto grandi progressi per la parità dei sessi, ma ancora molti paesi in via di sviluppo non sentono i benefici di questo movimento.

Eppure un’adeguata istruzione femminile garantirebbe risultati positivi non solo dal punto di vista economico ma anche in tante questioni spinose come i matrimoni infantili e il diritto alla salute femminile. Se le ragazze abbandonano prematuramente la scuola, hanno molte più probabilità di sposarsi da giovanissime (spesso anche da minorenni) e avere il loro primo figlio prematuramente, quando potrebbero non essere ancora pronte per diventare madri. La scolarizzazione femminile aumenterebbe il livello di consapevolezza a livello sanitario e potrebbe per esempio ridurre il rischio di contrarre malattie di tipo sessuale (come l’HIV) o derivanti da condizioni igieniche non adeguate. Il confronto con altre ragazze e con gli insegnanti potrebbe poi essere una valida arma psicologica e un sostegno alle ragazze nei casi di violenza e nel complesso porterebbe a crescere donne più consapevoli dei propri diritti e dotate di capacità decisionale migliore e di migliori possibilità lavorative.

Ma il rapporto della Banca Mondiale chiarisce un altro importante concetto: è necessario migliorare non solo l’accesso scolastico ma anche la qualità dell’istruzione dedicata al genere femminile, che in molti paesi è ancora inferiore a quella riservata ai coetanei di sesso maschile. Cosa potrebbe aiutare? La risposta è duplice: finanziamenti mirati e politiche volte a sostenere una crescita economica sana, un investimento che si ripagherebbe da sé in poche generazioni e che sarebbe una panacea a tanti mali, non solo di tipo economico.


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