Pillole di mobilità formativa internazionale: i racconti dalla Polonia

Abbiamo chiesto a un gruppo di ragazzi italiani che sono andati in Polonia per un’esperienza di tirocinio internazionale di raccontarci in pillole quello che hanno vissuto, provato, assaporato. Grazie anche al supporto della professoressa Francesca Vitalone, quel che ne è venuto fuori è un quadro interessante, completo e intrigante.

Ho avuto l’opportunità di vivere un’esperienza lavorativa diversa da quelle che ho fatto finora ed è stato meraviglioso: prima di partire non sapevo con esattezza cosa aspettarmi, ma ero comunque determinata a fare del mio meglio per vivere un mese da non dimenticare e quando mi hanno comunicato che la mia destinazione era la Polonia ero un po’ delusa poiché la vedevo una nazione noiosa con poco movimento e una popolazione vecchia.
Con grande sorpresa ho scoperto che non era affatto così: la città in cui alloggiavamo è molto bella, colorata e ricca di vita, con molti musei cattedrali e monumenti da vedere.
Ho scelto di partire perché amo viaggiare e scoprire nuovi paesaggi, nuove culture e per mettere alla prova me stessa.
Ho scoperto sia i miei difetti che le mie qualità, raggiungendo così una consapevolezza che ritengo fondamentale per la mia crescita professionale e personale.
Consiglio a tutti coloro che hanno la possibilità di cogliere l’opportunità e buttarsi senza alcun indugio in un’esperienza di mobilità internazionale per l’apprendimento, poiché aiuta a capire tante cose e a crescere, soprattutto quando si è giovani come noi. Avere poi il supporto dell’accompagnatore/trice presente sul luogo permette di affrontare l’esperienza in maniera positiva e con una mente super aperta in merito ad ogni aspetto (convivenza, lavoro ecc..).
Spero che questo progetto continui perché può aiutare davvero molti altri giovani!

Gloria


Questa esperienza di mobilità è stata per me indimenticabile, poiché ha raggiunto tutte le mie aspettative e anche di più. Mi ha aiutato molto a sviluppare le mie capacità, in relazione al mio corso e alla mia persona. Ha contribuito ad aprirmi molte porte e opportunità in campo di lavoro per il mio futuro. Durante tutta questo mese all’estero ho imparato a essere più indipendente e responsabile in tutto ciò che faccio.

Khyla


Questo viaggio ha rispettato a pieno le mie aspettative. Prima di partire immaginavo che una volta arrivato in Polonia mi sarei ambientato immediatamente e non avrei riscontrato problemi di alcun genere: cosi è stato. Il motivo per cui ho deciso di partecipare è stato perché avevo voglia di cimentarmi in una nuova esperienza mai affrontata prima, ma soprattutto per il fatto di poter lavorare all’estero per un mese intero. Non ho incontrato grandi difficoltà durante il mio percorso, tranne per alcuni inevitabili criticità dovute alla convivenza con persone che non si conoscono.
Rifarei questa esperienza altre 100 volte, senza dubbio, perché è un’opportunità grandissima per noi giovani: abbiamo avuto la possibilità didi conoscere il mondo lavorativo al di fuori dell’Italia!
La consiglio a tutti i miei coetanei, perché è un’occasione d’oro per chiunque, da non farsi scappare.

Lorenzo


Il progetto Erasmus+ è stato un’esperienza indimenticabile.
Ho deciso di partecipare a questa opportunità perché voglio scoprire nuovi posti e espandere la mia conoscenza della lingua inglese e della cucina. Temevo che sarebbe stato difficile integrarmi con il team di quella cucina dove ho lavorato, ma non è stato così: mi hanno accolto come se fossi parte  della loro squadra e con gran pazienza giorno dopo giorno ho imparato metodi e tecniche che non conoscevo.
Esperienza stupenda!!!

Angelo


Prima di partire non so sinceramente cosa provassi: inizialmente mi era tutto indifferente, penso che non avevo ancora realizzato ciò che stava per accadere fino alla settimana prima della partenza.
Quella settimana sì che é stata un mix di ansia e eccitazione.
Mi chiamo Francesca Bisozzi e ho provato due volte a partecipare al progetto Erasmus+: la prima fui la prima dei non ammessi, e fu una grande disfatta perché poter fare ma non avere la possibilitá di farlo é umiliante. Ho così avuto uno scatto di orgoglio e ho tentato nuovamente: ho così “vinto” e sono potuta partire.
Ovviamente non tutto può andare per il verso giusto e le problematiche quando si arriva in un paese che non si conosce spuntano come funghi: in particolare ho avuto qualche difficoltà con le aziende in cui ho lavorato, ma sono dettagli nel totale di un’esperienza che consiglio a tutti perché ti fa crescere come persona e sotto l’ambito professionale. Nonostante i contrattempi metto tutto nel mio bagaglio e continuo il mio viaggio verso il mondo dei grandi!.

Francesca Bisozzi


L’esperienza per me è stata bellissima, strepitosa, sicuramente da ricordarsi per tutta la vita… non è stata poi solo una questione lavorativa ma anche culturale, personale, sociale, tutte messe insieme in un solo progetto.. è questo il bello: la spontaneità ti fa rimanere in bocca aperta, come questo viaggio di lavoro e studio. C’è questa frase famosa che dice “Il viaggio ti lascia senza parole, ma poi ti trasforma in un narratore“. Ed è proprio quello che è capitato a me.

Billy Seguancia


Questa occasione per partire e fare un’esperienza lavorativa all’estero è stata una palla che ho colto al balzo! Soprattutto per ampliare i miei orizzonti, ma anche per riuscire a lavorare in un paese diverso e in un posto totalmente nuovo da quello che sono abituata.
Non avrei mai pensato di sentirmi così a mio agio in un posto tanto diverso, e invece è stato proprio così. Sono fiera di me stessa per aver superato il timore di una lingua totalmente diversa e sconosciuta.
Mi considero anche fortunata per essere stata affiancata da delle persone veramente d’oro, che mi hanno insegnato tantissime cose nuove dal punto di vista lavorativo.
Posso solo dire, a tutti i miei coetanei, di buttarsi in un’esperienza simile a questa, di cogliere le occasioni che vengono offerte e di vivere con tanta serenità ed entusiasmo un’esperienza del genere!

Diana Vacaru


All’inizio pensavo che sarebbe stato difficile, perchè so che Wroclaw è una città che si sta iniziando a sviluppare a livello turistico.
Ho deciso di partire sopratutto per migliorare le mie abilità in cucina, ma anche per coltivare nuove esperienze che possano insegnarmi quel che ancora non so.
La difficoltà maggiore probabilmente è stata il comunicare con i miei colleghi, perché non tutti sapevano parlare bene l’inglese.
Rifarei volentieri l’Erasmus+ e lo consiglierei a tutti i miei coetanei, che potrebbero allo stesso tempo imparare tantissimo e divertirsi.

Dominic Diokno


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