“Let’s Play VET” MEETING

Il 9 e il 10 aprile 2019 abbiamo ospitato, presso la nostra sede di Bologna, il quarto meeting del progetto “Let’s Play VET”, di cui avevamo già parlato in questo articolo. In due parole, il cuore del progetto, finanziato con fondi Erasmus+ (Azione Chiave 2), sono le “playlist di apprendimento”, una modalità didattica nuova tramite cui si tenta di strutturare in “tappe componibili” il percorso di apprendimento degli studenti.

Oggi abbiamo intervistato Tania del Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), l’ente che coordina il progetto. Si tratta di un’associazione che fornisce orientamento, formazione e aggiornamento professionale nello stile educativo di don Bosco.

Ciao Tania, torniamo un momento al principio: cosa si propone di fare il progetto?

L’obiettivo di “Let’s Play VET” è innovare la metodologia di apprendimento, rispetto al profilo professionale di tecnico grafico, applicando il concetto di gamification: tramite le playlist, proponiamo un apprendimento attraverso il gioco, che includa per esempio avanzamenti da un livello all’altro, premi… per creare esperienze di apprendimento pratiche più interessanti e attrattive per gli studenti stessi. L’ambizione finale è quella di appassionare gli allievi alla formazione professionale, nella speranza che nel più lungo termine questo diminuisca la dispersione scolastica.

Com’è nato questo progetto?

Come idea è nato nel 2015, quando Andrea Lombardi, Presidente di UNISER, ha partecipato negli USA a un convegno di LRNG, che si occupa proprio di apprendimento tramite playlist.
In Italia la formazione professionale è competenza delle Regioni, che, tramite il Fondo Sociale Europeo, finanziano i centri di formazione professionale. In Emilia-Romagna esiste AECA, che è in contatto con tutti e 69 i centri locali di formazione professionale di base (che si occupano della fascia d’età 15-18 anni). Ecco perché, tornato in patria, Andrea ha proposto ad AECA di valutare di presentare un progetto sulle playlist, candidato infine nel 2016 dal mio Centro che è uno dei soci fondatori di AECA.
L’Agenzia Nazionale competente INAPP ha però inizialmente respinto il progetto, criticato perché troppo ampio e generico sulla formazione professionale. Nel 2017 l’abbiamo quindi ripresentato modificato proprio in base al feedback di INAPP: ci siamo quindi concentrati sulla formazione del profilo di tecnico grafico, la cui filiera di formazione è interamente nelle competenze del CNOS-FAP. Questa scelta più specifica ci è valsa l’ottenimento del finanziamento.

Cosa puoi raccontarci del meeting che state vivendo in questi giorni?

Questa è la quarta “riunione” che facciamo nell’ambito di questo progetto, dopo il primo a Bologna nell’ottobre 2017, Pamplona nell’aprile 2018 e Budapest nel 2018. Sono presenti i sei partner: oltre a UNISER, i Salesiani di Bologna, Pamplona e Budapest, insieme agli irlandesi di Badgecraft e EFVET (il network europeo delle istituzioni e professionisti dell’istruzione e della formazione professionale). Ci sono poi dei partner “sostenitori” associati come AECA, la Regione e la federazione nazionale CNOS-FAP, che si occupano di diffondere la conoscenza del progetto nelle loro reti.


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