Inizia la sperimentazione con ENEL: apprendisti in mobilità all’estero

Negli ultimi anni in Uniser di soddisfazioni ne abbiamo avute tante, tantissime. Come sempre la più grande è quella di “muovere” sempre più ragazzi in giro per l’Europa, dando loro la possibilità di fare un’esperienza formativa e lavorativa all’estero, organizzando settimane (o mesi) che gli cambieranno letteralmente la vita. Non per niente il nostro obiettivo finale, quello a cui puntiamo da sempre, è che tutti i giovani Europei abbiamo la possibilità di trascorrere un periodo all’estero, per studiare o lavorare. Obiettivo ambizioso, certamente, che non possiamo raggiungere da soli e che quindi stiamo rincorrendo insieme ad aziende come la nostra, sparse in Francia, Spagna, Slovenia, Polonia, Inghilterra a in moltissimi altri paesi in Europa.

Enel 2019 - Prepartenza_2

I numeri dicono che grazie a Uniser ogni anno oltre 2000 ragazzi e ragazze, principalmente delle scuole superiori, fanno un’esperienza di lavoro in un paese che non è quello in cui sono nati e cresciuti: un numero interessante e che soprattutto ha il grande pregio di aumentare, sostanzialmente, anno dopo anno.

Ma non si vive di sole statistiche!

Spesso le soddisfazioni arrivano anche (o soprattutto?) da un radicale cambio di paradigma, una nuova visione che inseguiamo per anni e che dopo tanti sforzi diventa possibile: il progetto che stiamo portando avanti con Enel Energia non è solo un fiore all’occhiello perché racconta di una partnership con una delle aziende più importanti di tutta la nostra penisola, ma anche perché ha una portata innovativa (e sperimentale) importante.

Infatti sono appena partiti sette lavoratori di Enel, apprendisti che da sette regioni diverse stanno lavorando in Spagna (a Siviglia) e in Francia (a Perpignan) in aziende simili a Enel e in posizioni coerenti con quelle ricoperte in Italia: ragazzi che non sono inseriti in un contesto formativo (non vanno a scuola, in pratica) ma in uno lavorativo.

Dove è la differenza?

Parliamo davvero di un cambiamento radicale, perché in Italia c’è quasi sempre una gap incolmabile tra formazione e lavoro. Una volta finita la scuola o l’Università ed entrati in azienda il tempo per “formarsi” sembra esaurirsi, perché si è travolti dal vortice della quotidianità lavorativa. Enel invece crede sia necessario investire nei giovani che assume e che consentirgli di fare un’esperienza all’estero sarà un’importante volano di crescita per loro, i ragazzi, e di conseguenza per l’azienda stessa.

Con le borse Erasmus Pro, erogate grazie alla Carta della Mobilità – Alternativo e che arrivano nella mani degli apprendisti di Enel, iniziamo una sperimentazione che davvero può rivoluzionare il mondo della mobilità internazionale per l’apprendimento: se durante gli anni della scuola (o dell’Università) qualcuno non ha avuto la possibilità (e oggi ancora son troppi i giovani che non possono farlo) di trascorrere qualche settimana o mese all’estero, le aziende che li assumono hanno la possibilità di rimediare.

Perché avere nel proprio staff ragazzi e ragazze che hanno viaggiato, lavorato o studiato fuori dal proprio paese, imparato una lingua straniera e si sono confrontati con altre culture, è un valore aggiunto tangibile sin da subito e che soprattutto avrà un impatto positivo negli anni a venire.

Un impatto di cui ora possiamo solo immaginare la portata futura.


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