Nel sud-ovest francese con il progetto ERMES

 Si è da poco concluso il periodo di mobilità trascorso a La Force, nel Bergeracois, una località situata nel Sud-Ovest della Francia, precisamente in Dordogne. Tutto questo è stato possibile grazie al progetto ERMES – Erasmus+ Mobility Experiences on Sustainable Transports, un progetto approvato nel 2020, che permette a 10 diplomandi di quattro scuole superiori del Friuli-Venezia Giulia di vivere esperienze di tirocinio all’estero della durata di 90 giorni.

Per tutti gli studenti si è trattato della prima esperienza di soggiorno all’estero e, per la maggior parte di essi, anche della prima esperienza di stage aziendale. L’emozionante prospettiva di trascorrere un mese in un paese straniero, immersi in una cultura e in una lingua sconosciute, nonché in un contesto lavorativo affine al proprio percorso scolastico, è ciò che li ha spinti a partire. E per tutta la durata del viaggio di andata, curiosità ed entusiasmo li hanno accompagnati

Il gruppo è stato accolto e costantemente supportato dal Partner estero, la MFR – Maison Rurale de France, un ente di istruzione e formazione professionale con convitto, non molto distante dalle sedi che hanno ospitato gli studenti in stage e presso cui gli studenti e il loro accompagnatore hanno soggiornato. 

Gli stage

Fin dal primo incontro con il tutor aziendale, le impressioni di tutti gli studenti sono state più che positive. Qualcuno ha raccontato di aver provato una lieve tensione, qualcun altro un grande desiderio di iniziare e, tutti, una grande curiosità. Nella maggior parte dei casi l’inserimento si è rivelato perfettamente adeguato, in qualche altro caso si è reso necessario un cambio di ditta, per far sì che gli studenti coinvolti potessero svolgere attività maggiormente in linea con la loro formazione specifica.

Per ciascuno di loro si è comunque sempre trattato di una grande sfida, che ha coinvolto sia il profilo prettamente lavorativo, sia il piano della comunicazione, sia quello delle relazioni. In termini di sviluppo delle competenze professionali e tecniche, comunicative e di apprendimento, tali percorsi di stage all’estero si sono rivelati infatti un impareggiabile strumento formativo: qualche studente è partito da attività guidate per poi arrivare a svolgere attività di progettazione e realizzazione in piena autonomia, qualcun altro ha utilizzato macchinari di cui ignorava perfino l’esistenza, qualcun altro ancora ha rimesso in discussione l’idea di iniziare subito a lavorare dopo la scuola e ha preso in considerazione l’ipotesi di continuare gli studi all’università.

Anche se in qualche caso la lingua ha fatto da barriera, laddove le necessità di comunicazione lo imponevano gli studenti sono stati capaci di ricorrere a ogni possibile mezzo di comunicazione pur di riuscire a capire e a farsi capire, gesti, mimica, traduttori automatici, altre lingue, ecc. Il risultato più inaspettato, ma che li ha incredibilmente appagati, è stato il feedback dei tutor aziendali, i quali hanno riconosciuto e apprezzato l’impegno e le capacità di adattamento e problem solving messe in atto, e qualcuno ha perfino invitato gli stagisti a presentare la candidatura spontanea per eventuali future esperienze lavorative.

Il tempo libero

Per fortuna anche i momenti ricreativi hanno avuto le meritate attenzioni! 

Fin dal primo giorno il gruppo si è rivelato ben amalgamato e tra gli studenti si è instaurata perfino una certa complicità. Essi hanno inoltre familiarizzato con gli studenti francesi presenti nel convitto e ogni pomeriggio, al termine degli stage, hanno partecipato a giochi di gruppo e attività sportive o hanno semplicemente fatto amicizia e chiacchierato. 

I fine settimana sono stati dedicati invece alla scoperta del territorio e della cultura del paese, con visite di piccoli borghi caratteristici, come Issigeac, della cittadina di Bergerac, adagiata sulle sponde della Dordogne, o ancora della brulicante e multietnica Bordeaux, attraversata dalla Garonne e ricca di ponti, lunghi quai ed eleganti palazzi.

È stata programmata un’escursione in monopattino elettrico tra i vigneti circostanti il castello di Montbazillac e si è raggiunto perfino l’oceano, nel tratto di costa atlantica in cui si stende maestosa la Dune du Pilat. Infine non poteva certo mancare la degustazione di piatti e prodotti tipici della zona: foie gras, magret, confit de canard, truffes, canelés de Bordeaux, crêpes, baguettes e formaggi di ogni tipo! 


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *