Formarsi all’estero e diventare grandi grazie al progetto ELECTRA – pt.2

Continuano i racconti di mobilità dei ragazzi che sono stati a Saragozza durante il mese di giugno 2022 con il progetto Erasmus+ ELECTRA.

Maicol P.

Sono stato molto contento di aver fatto questa esperienza, che mi ha dato modo di crescere e di imparare ma anche di mettere in gioco le mie abilità. Prima di partire mi aspettavo di trovare una tutor severa e poco permissiva, pensavo anche che sarebbe stato difficile gestire lo spazio della casa (soprattutto in cucina) quando in realtà la tutor che abbiamo avuto era tutto l’opposto di quello che io immaginavo: simpatica, disponibile, generosa, empatica e permissiva, infatti è stata anche sin troppo buona con noi nonostante a volte non le dessimo sempre retta. Siamo anche riusciti a gestire bene gli spazi della casa, alternandoci in cucina sia per pulire sia per cucinare, inoltre siamo riusciti a stare bene l’uno con l’altro in casa .Il gruppo in generale era composta da persone simpatiche e amichevoli (solo poche volte ci sono stati dei piccoli litigi). A lavoro mi sono trovato molto bene con il tutor aziendale visto che era molto gentile, simpatico, disponibile ma soprattutto alla mano, con egli non ho riscontrato nessuna difficolta anche perché parlava italiano essendo di origine milanese. Purtroppo a lavoro non ho fatto esattamente quello che mi aspettavo di fare però mi sono divertito lo stesso e ho imparato molto. In conclusione è stata davvero una bella esperienza che rifarei sicuramente poiché ti permette di conoscere posti nuovi e di fare conoscere cose nuove.

Emanuele S.

Questa esperienza è stata molto interessante sia per l’aspetto lavorativo che per quello conoscitivo. Questo periodo mi ha ampliato notevolmente il mio bagaglio di conoscenze, in particolar modo nell’ambito informatico. Condividere l’appartamento è stato a volte difficile ma mi ha stampato nel cuore dei momenti indimenticabili. Ricorderò con tanta gioia questa esperienza e spero di riuscire a realizzarne delle altre.

Sara R.

Per me prendere parte al progetto Erasmus è stato importante e molto utile. I miei obiettivi pre-partenza erano: 

  • accrescere il mio livello di conoscenza nella lingua inglese;
  • sapermi orientare autonomamente in una città nuova;
  • Imparare a vivere lontano da casa;
  • Entrare a far parte del mondo del lavoro.

È stato portato a termine ogni singolo punto grazie a questa attività’ in più grazie all’appartamento in cui vivevamo ho potuto conoscere e fare amicizia con nuovi ragazzi che spero di rivedere finito l’Erasmus. 

Per quanto riguarda il lavoro, per due settimana ho lavorato con LoCoCorp con cui ho:

  • Saldato;
  • Cablato;
  • Programmato;
  • Realizzato dispositivi molto semplici come il semaforo;
  • Creato relazioni, presentazioni e tutoraggi su come si impara a svolgere ogni punto elencato precedentemente.

Purtroppo nell’ultima settimana il mio capo si è ammalato ed ho dovuto cambiare azienda. Mi hanno trasferito in una scuola privata dove il lavoro era più manuale che pratico, però mi ha insegnato comunque nuove cose e portato ad avere nuove esperienze. Uno dei miei problemi principali al lavoro era la paura di non poter comunicare abbastanza con il mio tutor, invece non è stato così. Mi sono trovata subito a mio agio e per ogni difficoltà linguistica potevo contare sul mio tutor che oltre a parlare inglese alternava anche lo spagnolo. In conclusione posso dire che è stata un’esperienza bellissima, che rifarei volentieri.

Samuele B.

L’esperienza che ho vissuto penso sia una delle migliori esperienze che mi possano essere capitate . L’ho vissuta al pieno e questo è stato possibile anche ai miei compagni di viaggio e alla nostra accompagnatrice. Anche se i primi giorni sono stati un po’ strani perché ci si ritrova a vivere con altre 15 persone nella stessa casa. Le aspettative che avevo non erano altissime perché non sapevo che esperienza avrei vissuto perché pensavo che 24 erano molti ma invece mi sono ricreduto tanto che mi fermerei volentieri di più. Al lavoro ho trovato delle bravissime persone sempre pronte ad aiutarmi, anche se quello che ho fatto non era sempre in linea con il mio percorso di studi, ma a parte questo mi sono trovato bene. Questa è un esperienza che consiglierei perché ti fa crescere, inizia ad abituarti al mondo del lavoro e all’esperienza di vivere da “solo”.

Simone P.

Prima di partire pensavo di dover lavorare nel campo della programmazione.  Arrivato in azienda invece c’è stato assegnato il compito di verificare lo stato di funzionalità dei vari dispositivi resi dai clienti. Io e Francesco, mio amico e collega in questa esperienza, ci siamo alternati nella suddivisione dei compiti riuscendo sempre a completare l’impegno senza problemi, rendendo quindi l’esperienza formativa e non troppo impegnativa per entrambi. Durante questa esperienza abbiamo migliorato le nostre competenze nell’uso del computer e nei software per la gestione di dispositivi gps all’interno di oggetti come orologi o cinture. La NEKI infatti (l’azienda dove abbiamo lavorato) si occupa di monitorare la posizione e lo stato di salute dei più anziani, dando la possibilità ai familiari di questi di monitorarli i attraverso l’uso di un’applicazione. Abbiamo imparato quindi ad adoperarci in un settore un po’ distante da quello che studiamo a scuola ma siamo riusciti, grazie all’aiuto del tutor, ad impararlo senza problemi o ostacoli.

Filippo S.

Giunti alla conclusione di questa esperienza, devo dire che le mie aspettative sono state rispettate in parte, in particolare nel posto di lavoro non sono state rispettate totalmente per via del poco carico di lavoro assegnato e del coinvolgimento, che forse avrebbe potuto essere maggiore. Per il resto, cioè compagni e città sono rimasto soddisfatto perché ho fatto nuove conoscenze e visitato nuove città. È stata un’esperienza formativa, educativa e che rifarei volentieri. 

Diego V.

Prima di intraprendere questa esperienza e partire mi aspettavo altro, i primi giorni qui a Saragozza ero spaventato per il lavoro che avrei dovuto fare, nel negozio Zaragoza informatica, pensavo di non essere in grado e avevo paura anche perché sarei dovuto andare solo senza nessun compagno a lavoro. I primi giorni è stato difficile comunicare con il tutor e capire cosa dovevo fare ma per fortuna con me c’era un altro ragazzo di Zaragoza che anche lui come me era in tirocinio e mi ha dato una mano a capire bene cosa dovevo fare. Dopo la prima settimana le cose sono andate meglio a lavoro e devo dire che la mattina era quasi piacevole andare a lavorare perché i lavori che avevo da fare nel negozio erano molto inerenti a quello che studio a scuola. Oltre al lavoro è stata una bellissima esperienza visitare il posto e stare con il gruppo che si è unito molto e sono diventati come una famiglia per me. Per finire credo che sia stata una delle esperienze più belle e che mi ha formato di più in assoluto.


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